Empatia di Iris Bonetti – recensione libro con rune
Le guerre non si combattono sempre con armi imponenti, a volte quelle più piccole e invisibili sono le più letali: in “Empatia” se ne ha la prova.
L’umanità conta animi gentili e animi malvagi, e spesso semina in modo impari tali opposti. Grazie alla sua forte empatia, Sara è in grado di capire al volo quale dei due si trova davanti quando conosce una nuova persona. Ed è al ranch in cui lavora che entra in contatto con molta gente. Alcuni sono solo di passaggio, ma altri sono visi familiari e sempre presenti. Uno di questi volti noti diventerà quello di Marc, brillante neuro-biologo giunto al ranch per motivi legati all’incredibile ricerca che sta portando avanti.
Né Sara e né Marc, però, avrebbero mai immaginato che il loro incontro avrebbe letteralmente potuto cambiare le sorti dell’umanità. O persino di tutti gli esseri viventi del pianeta.
Difatti, quando la ricerca di Marc viene demolita da un’organizzazione criminale che mira al dominio della psiche umana, è grazie alla potente empatia di Sara che al neuro-chirurgo balza in mente un’idea rivoluzionaria: sfruttare l’empatia per lottare contro quei criminali.
In una corsa contro il tempo senza eguali, la scienza si sfiderà mirando a traguardi inesplorati e impensabili… Almeno, fino ad allora.
Quale fazione riuscirà ad avere la meglio?
Associo questo libro alla Runa…
“Empatia” è lenta comprensione del mondo e di se stessi. È guardare chi ci circonda con occhi diversi; occhi che percepiscono le emozioni altrui.
“Empatia” è ribellione verso i potenti, che mirano al controllo delle masse. È desiderio di un futuro in cui l’umanità potrà davvero ritenersi tale. In cui il rispetto per i sentimenti del prossimo sarà alla base di tutto. E in cui essere empatici non risulterà una debolezza, ma un enorme punto di forza.
Sara vive la sua vita al ranch con gratitudine, in armonia con tutto ciò che la circonda. È amata tanto dagli animali, quanto dal personale e dai clienti. La sua spiccata empatia le permette di approcciarsi agli altri con il dovuto tatto, e le fa stringere profonde amicizie. Ciò che instaurerà con Marc, tuttavia, andrà ben oltre: l’amore che la legherà al brillante neuro-chirurgo non sarà solo l’origine di un bellissimo rapporto, ma sarà l’inizio di una nuova epoca per la razza umana.
L’empatia di Sara, infatti, sarà la chiave usata da Marc per combattere l’organizzazione criminale che, mediante la scienza e la “medicina”, mira a controllare l’umanità. Per renderlo possibile, però, Marc e il suo team dovranno lavorare duramente: la ricerca richiede tempo per portare a frutti concreti… Ma tempo non ce n’è.
Con la Runa Mannaz entriamo nel vivo di “Empatia”, nel suo cuore pulsante. Mannaz, infatti, indica lo sviluppo della coscienza planetaria, la cooperazione con gli altri, la mentalità aperta. Per contro, evidenzia il bigottismo, la disparità sociale, l’egoismo, l’insensibilità e ogni genere di discriminazione. Questi opposti sono proprio il fulcro del libro, le parti in lotta tra loro di cui ci ritroviamo a seguire le vicende.
Quale delle due avrà la meglio?
Con uno stile di scrittura con solo qualche traccia ingenua e principalmente ben gestito, Iris Bonetti conferma le sue doti di scrittura, già dimostrate in “Isolati”. Il linguaggio ben si adatta al contesto e risulta credibile. Meno credibili appaiono, invece, certi passaggi di trama. Quest’ultima e la struttura narratologica avrebbero meritato più attenzione e una migliore gestione.
Difatti, anche se il libro viene proposto come un thriller, l’unico vero aspetto legato a questo genere è marginale e poco sfruttato, sebbene molto interessante. La storia è certamente avventurosa, e quindi godibile, ma vira prettamente al distopico e non, appunto, al thriller (o a un’unione tra i due). Inoltre, siamo davanti a un multipov, ma quello che appare come il pov principale a un certo punto svanisce e ricompare per poche pagine solo alla fine. I messaggi che l’autrice voleva trasmettere erano nobili e condivisibili, tuttavia ritengo non sia riuscita a trasmetterli pienamente. Anzi, in alcuni casi sono persino passati in maniera distorta o negativa, pur involontariamente. In generale, dunque, non sono riuscita ad apprezzare del tutto questa lettura, ma a lettori meno “pretenziosi” potrebbe piacere!
Se le mie parole ti hanno comunque incuriosito, ti invito ad acquistare una copia di “Empatia” su Amazon e scoprire se è il libro che fa per te!
Buona lettura, che l’empatia possa unire l’umanità in una famiglia lontana dai soprusi.