La Trasfigurazione di Raffaello, recensione libro con rune
Tra Storia e mistero, “La Trasfigurazione di Raffaello” s’impregna di ombre arcane e dipinti segreti!
1833, Roma.
Una tomba anonima, con lo scheletro di un uomo che riposa al suo interno, viene riportata alla luce. È il divino Raffaello Sanzio colui che vi giace dimenticato? Tutti lo credono.
Ma se invece le sue ossa non avessero mai raggiunto la tomba a lui destinata?
Forse il vero mistero da svelare non è trovare il luogo del suo eterno riposo: è scoprire cosa accadde nei giorni che precedettero la sua morte.
1520, Roma.
La bottega del Maestro Sanzio è in fermento, e Giulio Romano sa perché. Pupillo di Raffaello, a Giulio è stato confidato che il dipinto è quasi terminato. L’importanza della “Trasfigurazione” è conosciuta da pochi, ma ben presto raggiungerà tutti. Dal popolo, alle più alte cariche.
Ed è per questo che la vita di Raffaello è appesa a un filo.
Idee rivoluzionarie stanno circolando in Europa, e Raffaello le appoggia interamente. Tramite la sua arte, desidera divulgarle e smuovere le menti. Tuttavia, anche i potenti ne sono a conoscenza e, al contrario, sono decisi a stroncarle. Così come chi che se ne fa portavoce.
Per questo il Maestro Sanzio si farà dei nemici?
Anche, ma coloro che odiano Raffaello sono già in molti.
E sono tutti pronti a colpire.
Associo questo libro alla Runa…
“La Trasfigurazione di Raffaello” è Storia e mistero, realtà e magia. È grandi ideali soffocati da piccoli uomini, sedicenti potenti che temono dipinti e pensieri. È incontri segreti, d’odio e d’amore.
Ed è arte, eterna e gloriosa.
“La Trasfigurazione di Raffaello” si apre con lo sguardo rivolto all’enigma della tomba del Maestro Sanzio. Si chiede se sia suo il corpo ritrovato laddove avrebbe dovuto giacere il divino. E poi fa un salto indietro, brusco ma necessario. Ritorna sui passi di Raffaello, sui giorni antecedenti alla sua dipartita. E scopre che c’è molto di più in ballo di quanto i cronisti abbiano mai raccontato.
Ho scelto di associare a questo libro la Runa Othila poiché incarna l’essenza di Raffaello, un uomo che ha lottato fino alla fine per i suoi ideali. Che ha abbandonato i preconcetti della sua nazione, della sua società, per pensare solo alla propria missione. Infatti, Othila asserisce che l’Eroe deve liberarsi di tutti i frammenti di Karma che si porta dietro per poter realizzare solo il proprio e giungere all’illuminazione finale.
Raffaello ama chi vuole amare, dipinge ciò che merita di essere divulgato, segue uomini degni d’esser chiamati tali. Non si lascia irretire dal marcio intorno a lui, e sebbene paghi con la vita, raggiunge il suo scopo. Essere l’eterno stendardo dei propri ideali.
G.P. Rossi, autore del libro, non narra le vicende con ritmi incalzanti, eppure coinvolge ugualmente il lettore. Gli fa conoscere personaggi celebri, luoghi realmente esistiti o esistenti, e lo incuriosisce tramite misteri e intrighi. L’opera risulta, così, gradevole e interessante, sebbene le eccessive informazioni su posti e persone la appesantiscano un po’. Anche il frequente uso di virgole rallenta la lettura, tuttavia il testo resta godibile e si conclude in poco tempo!
Se le mie parole ti hanno incuriosito, ti invito ad acquistare una copia di “La Trasfigurazione di Raffaello” su Amazon e scoprire anche tu il mondo che racchiude!
Buona lettura, che tu possa avere sempre il coraggio di batterti per i tuoi ideali.