Black Touch, recensione del libro con rune
Ombre, fantasmi, denti affilati e fame vorace: “Black Touch” è questo e molto di più. È l’inizio di una coinvolgente avventura!
La quotidianità, per un adolescente, può rivelarsi una vera e propria sfida.
Compiti in classe da emicrania, lezioni senza fine, relazioni difficili con i compagni. Per non parlare della vita al di fuori della scuola. Ogni cosa sembra essere stata posta sul cammino di un adolescente proprio per rendere la sua vita impossibile.
Eppure, per quanto Megan Stonheaven finga di appartenere a quella realtà, per quanto finga che le sue uniche preoccupazioni siano quelle tipiche di qualsiasi altro suo coetaneo… Beh, sa benissimo che non è così.
Terzogenita di una delle Casate di Londra, Megan è consapevole che esistono forze oscure là fuori. Forze terribili, che hanno ucciso gran parte della sua famiglia. E con cui non desidera avere nulla a che fare.
Se, da una parte, è certa che non verrà mai in contatto con loro – non direttamente, quantomeno – dall’altra sa di non poter osservare la realtà con occhi normali. Il solo conoscere l’esistenza di quelle creature, ed essere circondata da persone in grado di vederle, la rende inquieta. Tuttavia, cerca comunque e in ogni modo di condurre una vita quanto più lontana possibile dal paranormale e da tutto ciò che esso comporta.
Ma più Megan fugge dal paranormale, più se lo ritrova alle spalle.
Sarà proprio durante una festa alla quale non desiderava affatto partecipare che scoprirà una terribile verità. Una che le cambierà per sempre la vita, che legherà il suo destino a quello dell’affascinante Ash Grandville, e che le farà conoscere il legame unico con il misterioso Loki Blackpool.
Megan, con suo immenso terrore, scoprirà di essere una Sensitiva.
Associo questo libro alla Runa…
“Black Touch” ci apre le porte del paranormale, ci mette faccia a faccia con le creature più oscure e inquietanti che risiedono nei nostri incubi, ci ammalia come una sirena in mezzo alla tempesta. Non tenta nemmeno di mostrarsi docile e mansueto: è un libro dalla trama sinistra, colma di terribili segreti, e lo dichiara sin dalle prime pagine.
È Megan Stonheaven a guidarci lungo i bui sentieri di “Black Touch” ed è per lei che ho scelto di associare la Runa Eihwaz a questo libro. La protagonista, infatti, deve fare i conti con ciò che è realmente… Ovvero molto più di una qualsiasi Sensitiva. Per farlo, deve affrontare le proprie ombre, scendere a patti con loro, perché per poter proseguire nel suo cammino deve integrarle al resto della sua personalità e accettarle.
Eihwaz è esattamente questo. Una Runa legata al cambiamento, alla spiritualità. Alla morte simbolica… Che in “Black Touch” è presente in tutte le sue forme, concrete e non.
In ogni caso, nonostante quest’opera sia pregna d’oscurità, lo stile di Dalila Khbizy rende la lettura estremamente piacevole e persino “leggera”. L’ironia, i discorsi pungenti e la splendida caratterizzazione dei personaggi fanno sì che anche le parti più macabre e terrificanti siano leggibili in tranquillità.
Le pagine scorrono veloci, trecentocinquanta che nemmeno si percepiscono. Giunti alla fine, infatti, l’autrice ci lascia in balia di una miscela di sentimenti: curiosità, sconvolgimento, brama di saperne di più. Ed è per questo che quando si leggono i “ringraziamenti” e si scopre il tempo impiegato da Dalila Khbizy per far giungere il primo volume di “Black Touch” nelle nostre mani, s’inizia a pregare. Pregare che non ci faccia attendere tanto quanto per leggere l’agognato seguito!
Se le mie parole ti hanno incuriosito, ti invito ad acquistare una copia di “Black Touch” su Amazon e scoprire anche tu il mondo che racchiude!
Buona lettura, che tu possa sempre uscire vittorioso quando affronti le tue ombre.