Recensione: “Brest” di Antonella Roncarolo
Cosa diventa la vita durante la guerra? In “Brest” di Antonella Roncarolo lo si scopre attraverso gli occhi sofferti dei protagonisti.
Tutto muta, tutto è stravolto, ma ciò che non crolla mai è l’amore.
“Eccoli lì, mille ragazzi che avrebbero avuto il diritto di vivere la loro gioventù; si sono alzati all’alba, hanno indossato le loro divise e, sconfiggendo la paura, hanno combattuto per liberare i giovani di Ancona e Loreto, perché i loro figli potessero alzarsi una mattina e, indossando la maglietta del loro gruppo preferito, ascoltare e cantare la musica che avrebbero amato.”
-“Brest”; Antonella Roncarolo.
I mattoni di una casa, l’asfalto delle strade, i ciottoli di un viale.
Piccoli elementi che diamo per scontati, sui quali non ci soffermiamo, ma che per essere lì dove sono hanno visto scorrere il sangue di tante persone. E così la nostra stessa quotidianità, fatta di luoghi di cultura e divertimento, di punti di ritrovo e mete rilassanti, è tutto frutto loro. Di quella gente che con tenacia e valore ha lottato, resistito, ed è caduta pur di permetterci di vivere la nostra agiata vita.
Uomini, donne, bambini. Davanti ai loro occhi sono crollate abitazioni, è esplosa la serenità avuta fino a quel momento, e tante chiazze scure hanno preso piede. La normalità è venuta meno, il dolore e la sofferenza sono diventati il loro mondo e solo la speranza di una miracolosa salvezza ha impedito ad alcuni di loro di non mollare.
E in molti, infatti, non lo hanno fatto.
La forza di volontà che è nata nel cuore di tanti individui li ha portati a non desistere, ad avere fede anche quando di Dio non c’era più traccia, a reagire e rifiutarsi di abbandonare quanto al mondo poteva esserci di più bello.
La vita.
Dei loro cari, dei loro amici o, più semplicemente, dell’innocente umanità. E così, pur soffrendo e rischiando di impazzire a causa di quell’orribile mostro che è la guerra, quegli individui hanno tenuto duro e sono riusciti nel loro intento. Hanno lastricato un futuro per coloro che son venuti dopo, per noi, e ci hanno permesso di trascorrere quel tesoro prezioso che è la vita nel modo più sereno e gioioso possibile. Statue, monumenti, inni, lodi. Quelle persone valorose ne hanno ricevuti tanti per ciò che hanno fatto, tutti a concorrere verso un unico fine: non dimenticarli. Ed è proprio lì che “Brest” prende piede. È nella memoria che le parole si fanno realtà e ci ricordano di essere grati anche per le piccole cose, perché nulla è mai scontato.
Janusz e gli orrori vissuti in prima persona
“L’amore vince tutto e vincerà questa guerra e questa follia. Un militare non dovrebbe parlare così, vero? E neanche lei dovrebbe pensare a sposarsi in questo momento, ma del resto, per cosa combattiamo, se non per il bene della nostra patria, che è poi la felicità di uomini e donne che guardano nella stessa direzione con fiducia e passione?”
-“Brest”; Antonella Roncarolo.
Sei un giovane ragazzo, pieno di sogni e speranze, sereno al fianco della tua famiglia. Forse un giorno troverai una compagna, deciderai di sposarla e avrete dei figli. Li immagini vicino a te, che ti guardano con dolcezza mentre senti la gioia di essere padre dentro al cuore.
Sei un giovane ragazzo, che di una vita dolorosa e sofferta avresti volentieri fatto a meno, ma hai avuto la sfortuna di ritrovarti in mezzo alla guerra.
Soldato polacco a ridosso della Seconda Guerra Mondiale, Janusz parte verso Brest insieme al suo amico Piotr. Quest’ultimo, un tipo allegro e vivace, smorza i toni della malinconica partenza, scherzando e ridendo. Ma l’animo di Janusz non riesce a seguire il flusso dell’amico e osserva con un peso nel cuore le scene di addio fuori dai finestrini.
In molti non ce la faranno, lui lo sa e lo sanno anche loro. Nei volti di tutti aleggia il dubbio dell’ultimo e definivo saluto, ignari se si rivedranno ancora. Ed è in mezzo a quei pensieri che Janusz giunge a Brest, turbato dentro ma forte nello spirito. Sa che combatterà, che farà qualsiasi cosa per i suoi compagni e per il suo paese.
Ciò che non sa ancora, però, è che lo farà soprattutto per Vida.
Vida e gli ideali bolscevichi
“Sono innamorata, cara sorellina, ma tu non dirlo a nessuno. Ho paura della mia felicità, che non è quella dei polacchi. Ma pure, quanti polacchi sono come noi innamorati in quest’istante? E allora non ci può essere la guerra. Non è giusto per chi si ama.”
-“Brest”; Antonella Roncarolo.
Un bellissimo padre, che il lavoro tiene spesso lontano, gioca con le sue figlie e racconta loro tante storie. Nei momenti in cui sono insieme, l’amore che le piccole provano nei suoi confronti si triplica, gioendo di averlo con loro. Così, anche quando non sono vicini, l’affetto non viene mai meno.
Ma se un giorno lui non tornasse mai più?
Grazie alla forza e alla tenacia di sua madre, Vida è cresciuta insieme alla sorella maggiore, nonostante il padre sia scomparso e le abbia abbandonate. Piccole, sole e indifese, sono sopravvissute solo per fortuna e per pietà delle persone che la loro giovane madre ha incontrato. Eppure, nemmeno la fame, le difficoltà e il vuoto lasciato da Wiktor, suo padre, ha fatto scemare l’amore che Vida provava per lui.
Gli ideali bolscevichi che da lui tanto sentiva lodare, Vida se li è portati dentro, certa che il padre li avesse seguiti e che si fosse allontanato dalla sua famiglia solo per loro. Per seguire una strada nobile, giusta. Non per egoismo, non per condurre una vita sregolata e da libertino.
No, anche se sua madre non voleva mai parlare di lui, anche se più e più volte ripeteva che loro padre era morto quando erano piccole, Vida sapeva che la verità era ben altra e sognava Wiktor in Russia, sicura di poterne andare fiera.
Quelle convinzioni, col passare del tempo, hanno formato il carattere e gli ideali di Vida, radicandosi in lei sempre di più. La sua vita a Brest ha imboccato strade che non si sarebbe aspettata, ma un giorno sperava che avrebbe potuto raggiungere suo padre nella sua tanto amata Russia e che insieme avrebbero seguito quella via in cui uguaglianza e giustizia erano sovrane.
Ma la guerra non tiene conto dei tuoi sogni e delle tue speranze. Lei arriva, forte e brutale, e non ha pietà per nessuno.
Eppure, proprio lì, a Brest, allo scoccare della seconda Grande Guerra, Vida e Janusz si sono innamorati. Tanto diversi, si sono persi però l’uno dello sguardo dell’altro e anche col pericolo ormai imminente hanno voluto dare ascolto solo al loro cuore.
Sarebbero riusciti a coronare il loro amore e i loro desideri o la lotta per la libertà gli avrebbe portato via tutto?
“Brest. Resistenza e canti di libertà nella Polonia in fiamme“ – dolori e perdite di guerra
“La storia della Polonia è l’insieme di frammenti di un puzzle che non s’incastrano mai. Stretta tra Oriente e Occidente, tra nazionalismi e sogni di democrazia. Ogni polacco porta dentro di sé la propria storia personale, spazzata via dagli eventi tragici del suo Paese senza pace.”
-“Brest”; Antonella Roncarolo.
All’alba della seconda Guerra Mondiale, Hitler si prepara a marciare sulla Polonia. Schiere di soldati, capitani, ufficiali, vengono mandati a proteggere le diverse postazioni, a creare una linea di difesa. Lasciano le loro famiglie, la loro quotidianità e il loro futuro, dedicandosi solo al presente e augurandosi che potranno ancora vedere il sole sorgere l’indomani.
Tra le varie città, un giovane soldato polacco di nome Janusz viene assegnato a Brest. Lì, affiancato dal suo caro amico Piotr, si prepara ad affrontare le urla, le ferite dei caduti, gli occhi vitrei di chi non ce l’ha fatta. Ma sa che a nulla varrà la consapevolezza di ciò che sta per accadere, perché quando la guerra esploderà gli orrori che si porterà dietro saranno inimmaginabili.
Vida, dopo un’infanzia e un’adolescenza ardui e al limite della sopravvivenza, ha deciso di restare a Brest, lontana dalla sorella. È proprio lì che incontra Janusz e se ne innamora, venendo ricambiata. Lui, un affascinante soldato prossimo a entrare sul campo di battaglia, e lei una bellissima donna che porta nel cuore il sogno di vedere realizzati gli ideali bolscevichi professati dal padre.
Sono giovani, si amano, ma non sono sciocchi. Sanno che la catastrofe è vicina e che nulla resterà immutato.
La seconda Grande Guerra ha affilato i suoi artigli, è pronta a graffiare, ferire, uccidere. Ma anche l’uomo è pronto. Anche l’umanità è pronta a dare tutta se stessa per contrastarla e per vivere un altro giorno, e poi un altro ancora, fino a quando la distruzione non sarà stata debellata.
Cosa succederà a Janusz e Vida, due fra i tanti il cui legame è minacciato dalla venuta della terribile battaglia?
Stile di scrittura
Gli orrori e gli errori della guerra non è mai facile raccontarli. In mezzo a loro si nascondono sentimenti forti, nobili, eterni e, soprattutto, amori. Tante, troppe battaglie hanno strappato amici e famiglie dai loro abbracci e dai loro sorrisi, spingendoli con forza a lottare per potersi rivedere o anche solo sperare di essere ancora vivi. Ed è proprio tra quei sogni, in cui a echi di paura si accavallano grida liberatorie, che troviamo le vicende di “Brest”.
Antonella Roncarolo apre uno squarcio nel velo che ha ammantato le Grandi Guerre, mostrandoci ciò che lo spirito dei polacchi ha dovuto fronteggiare. Accostandoci alle vite di Janusz e Vida scopriamo i loro pensieri più intimi, i loro ideali più ferrei e la loro potenza d’animo che nemmeno le atrocità della guerra ha potuto piegare. Le ferite inferte sono state tante, nello spirito quanto nella carne, ma loro non hanno mai mollato.
Attraverso continui salti temporali, flashback e memorie, l’autrice ci svela pian piano le innumerevoli vicende che danno corpo all’opera, facendoci immergere totalmente nella cruda realtà da lei descritta.
Non è mio solito inserire pareri eccessivamente soggettivi nelle recensioni, preferendo dare una visione più analitica. Tuttavia, per “Brest” sento la necessità di fare un’eccezione. Ho trovato il massimo coinvolgimento tra le sue pagine, ho provato emozioni vere e talmente intense da farmi versare moltissime lacrime. L’ho letto tutto d’un fiato, e quando sono giunta al termine ho sentito un vuoto dentro che pochi libri sanno lasciare. Senza dubbio, dunque, posso affermare che questo libro è stato per me uno dei migliori letti quest’anno!
Non posso che consigliarvi caldamente di acquistare una copia di “Brest” e lasciarvi trasportare dalle fortissime emozioni che vi lascerà!
La mia illustrazione a tema, invece, la trovate nella sezione “materiale gratuito” del mio sito. Oppure potete cliccare qui per essere reindirizzati alla pagina di download.
Buona lettura, che la memoria degli eroi caduti non venga mai dimenticata.