Amnia Vol.4 – La Furia del Sangue, recensione libro
Dalle viscere di Amnia, la minaccia de “La Furia del Sangue” sta per emergere. Fortificate lo spirito, è tempo di lottare!
In cinque anni, tutto può cambiare. Si può costruire un villaggio, riunire tribù disperse, affrontare una nuova profezia e una nuova minaccia.
Ma può tornare la fede perduta negli dèi?
Da quando la guerra contro Mantus è terminata, Miranda ha fatto moltissimi passi avanti nella sua vita insieme a Orson. La gioia è tornata ad albergare nel suo cuore, permettendole di aiutare il suo amato a rifondare la tribù degli Hunast. Eppure, l’arto reciso con cui si ritrova a convivere non le permette di essere pienamente felice. Le ricorda di continuo il momento in cui ha perso totalmente la fede negli dèi.
Una fede, però, con la quale dovrà presto fare i conti.
Kimara, giovanissima divinatrice, ha avuto una terribile visione: una nuova profezia le ha decantato la fine di Amnia. Miranda, Orson e i loro nuovi compagni sono chiamati a fermarla, ma le sfide che li attendono sono forse peggiori di quelle a cui sono già stati sottoposti. La presenza degli dèi – o dei semidei – sarebbe adesso richiesta più che mai. Tuttavia, Miranda continua a sentirli troppo distanti per credere che possano giungere a salvarli.
E se gli dèi fossero costretti a non intervenire? Se per fermare la Furia del Sangue fossero obbligati a rivelare degli oscuri segreti che non possono venire alla luce?
Il destino di Amnia potrebbe contenere tutte le risposte.
Anche quelle più devastanti.
Associo questo libro alla Runa…
“La Furia del Sangue” macchia di rosso la carta e l’inchiostro. Strappa i bordi, o li affila e li rende taglienti. Non cerca di dare conforto, non fa promesse che non può mantenere. È custode di antiche verità, di orribili segreti, di dolore e sofferenza. “La Furia del Sangue” ferisce, sì. Eppure, in lei, c’è molto di più.
C’è la strada verso la libertà.
Con l’animo reso fragile dalle difficoltà di cinque anni prima, Miranda sente che qualcosa in lei si è ormai spezzato. La felicità che prova con Orson è grande, ma non riesce a ricostruire quella parte di lei dissoltasi insieme alla fede negli dèi. È a causa di quella mancanza che Miranda non si sente pienamente libera. Si sente divisa a metà, privata di ciò che era un tempo. Incolpa gli dèi, per questo, ma ha ragione a farlo solo in parte. È in lei, infatti, che dovrebbe iniziare a cercare la propria libertà.
Per questo, ho deciso di associare a “La Furia del Sangue” la Runa Ansuz. Essa indica la prima connessione con lo Spirito che l’Eroe è portato a compiere. Chi è saggio, infatti, si ferma ad ascoltare la voce divina. Nel caso di questo libro, però, c’è un doppio ascolto: voce divina e voce interiore. Come esposto qualche frase addietro, Miranda non deve solo ritrovare la fede negli dèi, deve prima di tutto ritrovarla in sé stessa. E grazie alla bravura degli autori Pezzatini e Gambineri potremo accompagnarla in questo suo tortuoso viaggio!
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Buona lettura, che le sfide della vita possano rinforzare il tuo spirito e mai abbatterlo.