Recensione: “Quello che forse sarà” di Angela Marrocu
Il futuro è pieno di incognite e la protagonista di “Quello che forse sarà“, di Angela Marrocu, edito Intrecci Edizioni, dovrà fare i conti con ognuna di esse.
“Ecco, io sono sincera, penso, e non è affatto vero che l’idea di avere una vita tranquilla mi dia fastidio, per niente! Intanto un pensiero si insinua nella mia mente, lo sento e lo vedo ben definito e nitido: “Vita tranquilla, normale, molto normale, forse sempre uguale, ripetitiva, noiosa…”.”
-“Quello che forse sarà”; Angela Marrocu.
Sorge il sole, la notte va via. E con lei, i sogni di una vita felice.
Stanchi non nel corpo ma nell’anima, ci alziamo e ci trasciniamo verso una nuova giornata. Una di quelle tranquille, pacate, prive di affanni.
Eppure, insopportabile.
La sua monotonia la rende tale, e noi non siamo capaci di disfarcene.
I gesti si susseguono meccanici, scollegati dalla mente e dal cuore. La nostra salute è ottima, la nostra casa in perfetto stato, il nostro lavoro impeccabile. Tutto in ordine, ma al contempo sottosopra. Sì, perché dentro di noi sentiamo che le ore, i minuti e i secondi che viviamo non ci appagano. Sono sereni, invidiabili, ma noi li scambieremmo volentieri con qualcosa di diverso.
Non è l’avventura che cerchiamo, non è l’ebbrezza del pericolo o la voglia di fare l’impossibile.
È solo la felicità.
Quella che si respira tra le pareti di una dimora colma d’amore. Quella che si coglie nelle piante del nostro giardino. La felicità vera, fatta di piccoli gesti ma grandi sentimenti. E che si può trovare anche in una vita ripetitiva, ma che per sbocciare necessita del nostro appagamento interiore.
Per questo, se vogliamo che la nostra situazione cambi, se vogliamo che i sogni notturni non restino relegati al buio ma emergano alla luce, dobbiamo pensare a quello che vogliamo che muti nella nostra esistenza. Dobbiamo pensare a “Quello che forse sarà” se faremo il primo passo verso il domani.
Chiara e i suoi sogni
“Vivo di impeti di speranza che puntualmente muoiono sul nascere, ma sembro ignorare questo dettaglio.”
-“Quello che forse sarà”; Angela Marrocu.
Tra i banchi di scuola volano desideri e speranze. Tutto è possibile, tutto raggiungibile. Il futuro si spalanca vasto e fertile davanti agli occhi degli alunni, offrendo loro qualsiasi strada possano immaginare.
Non c’è limite, solo la fantasia.
Così, su quella scia, le lezioni si alternano, gli esami arrivano. E il tempo passa.
La scuola è terminata, i saluti sono stati fatti e i sogni riposti nei cuori di ognuno. Ora non resta che realizzarli e scoprire cos’ha davvero da offrire quel misterioso futuro a cui tutti puntavano.
Chiara, nel suo futuro, vedeva tante cose. Semplici, poco pretenziose, ma che le davano gioia. Credeva che, a differenza di molti suoi vecchi compagni che sognavano in grande, lei sarebbe sicuramente riuscita a realizzare i suoi desideri. Avrebbe ottenuto la vita sperata e sarebbe stata soddisfatta delle sue scelte.
I primi tempi, dopo il matrimonio con Marco, le sue certezze sembravano effettivamente crescere verso quella direzione. Ma, si sa, il futuro serba sempre tante sorprese. E non tutte sono piacevoli.
Marco e il futuro che si sgretola
“Arriviamo in macchina: mentre lui sale, io mi fermo davanti alla portiera, faccio due passi indietro e inizio a contemplare il cielo, ad osservare le stelle, così tante e così luminose. Mi piacciono immensamente le sere limpide di primavera, mi fanno ricordare di quando ero bambina, di quando mi bastava guardare il cielo per sentire che i giorni a venire mi avrebbero riservato solo cose belle, per sperare che il futuro sarebbe stato pieno di piacevoli sorprese.”
-“Quello che forse sarà”; Angela Marrocu.
L’amore sa essere forte, travolgente, impetuoso. Innalza verso le vette più alte, fa toccare il cielo con un dito. Eppure, l’amore può anche trascinare giù, negli abissi più neri e profondi. E, quando succede, diventa difficile risalire e tornare a volare.
Poco dopo essersi sposata con Marco, Chiara si sentiva bene. Vedeva la felicità intorno a lei, dentro di lei, a un passo da lei. Ovunque. Credeva che ci sarebbe stata sempre e che, addirittura, sarebbe aumentata di giorno in giorno. Probabilmente con l’arrivo di un figlio.
Un figlio, che, tuttavia, non arrivò mai.
Giorno dopo giorno, la speranza si affievoliva, e con essa l’affetto tra i due coniugi. I problemi si accavallavano gli uni su gli altri, le discussioni, le incomprensioni. E, infine, l’indifferenza.
Tanta, troppa indifferenza, sorta come scudo protettivo nei confronti di un desiderio irrealizzato. Smettere di sperarci, fingere che tutto vada già bene così. È questo ciò che ha fatto Marco e ciò che Chiara ha accettato in silenzio.
Ma non si può restare per sempre zitti. Non quando il malessere dentro cresce a dismisura e le pareti dell’anima non riescono più a contenerlo. È allora che si verifica l’esplosione. È allora che Chiara dice basta, urla tutta la sua sofferenza e decide di mettere in discussione la sua intera vita.
“Quello che forse sarà” – amare se stessi è il primo e più importante passo verso la felicità
“«Devi avere forza sufficiente per ripartire da te stessa. Questa è l’unica cosa che nessuno può toglierti. Devi ritrovare un po’ di fiducia, fai un primo piccolo passo, per te stessa, per iniziare a sentirti meglio.»”
-“Quello che forse sarà”; Angela Marrocu.
Il paese in cui abitiamo, la famiglia in cui nasciamo, la casa in cui cresciamo.
Nulla di tutto ciò ci è dato scegliere. Ci ritroviamo in quelle condizioni, senza se e senza ma. Eppure, se non abbiamo voce in capitolo sul nostro passato, abbiamo invece il pieno controllo del nostro presente.
E del nostro futuro.
Nonostante la vita ci presenti costantemente sfide, imprevisti, opportunità e ostacoli, siamo noi i fautori della nostra esistenza. Ciò che facciamo, e ancor più ciò che non facciamo, determina la realtà che ci costruiamo, giorno dopo giorno. Anche quando la situazione con cui ci scontriamo non trova soluzione nelle mani dell’uomo.
Chiara e Marco hanno cercato più e più volte di avere un figlio. Senza successo. Il modo di reagire a tale vicenda è stato di pieno sconforto da parte di lei e totale negazione da parte di lui.
Ma far finta di nulla non è mai la risposta giusta.
Ecco allora che la tristezza, l’insoddisfazione, la sfiducia hanno portato la relazione dei due sposi a incrinarsi sempre più, fino a raggiungere il limite della sopportazione. E a frantumarsi in mille pezzi. Eppure, sarà proprio a partire da quei cocci di vetro che il futuro si lastricherà.
Perché per un domani migliore bisogna prima di tutto ricucire se stessi.
Stile di scrittura
Accostarsi a un nuovo libro significa aprire le porte dell’autore che gli ha dato vita. Significa scoprire insieme a lui, pagina dopo pagina, ciò che quel testo vuole trasmettere. Perché, sebbene colui che l’ha ideato lo conosca quasi a menadito, i significati nascosti vengono fuori solo quando un lettore ci si immerge.
“Quello che forse sarà” di Angela Marrocu è un’opera che si presenta con semplicità e linearità, escludendo colpi di scena o incredibili rivelazioni. Eppure, è lungi dall’essere noiosa o lenta. La sua bellezza risiede nell’aprirsi, pian piano, al pubblico, come una tenda che si scosta e svela le meraviglie del palcoscenico.
Quel palco inafferrabile, incomprensibile, gioioso e sofferto che è la vita.
Il lettore, grazie allo stile di scrittura scorrevole dell’autrice, impara a conoscere Chiara, la protagonista, capitolo dopo capitolo. Insieme a lei, compie un viaggio introspettivo, che porta entrambi a cercare di superare il dolore, la delusione, ma anche a trovare la strada giusta per una vita migliore. Diventa impossibile non domandarsi cosa accadrà alla donna, come si concluderanno le vicende e cosa deciderà di fare con suo marito Marco.
Chi legge viene messo davanti al percorso che Chiara dovrà seguire, uno doloroso e difficile, che richiede tempo, pazienza e coraggio. Ma alla fine del quale potrebbe celarsi la felicità.
“Quello che forse sarà” lo si vive sulla propria pelle, coinvolge e fa riflettere. Invita a domandarci cosa ci piace e cosa no nella nostra esistenza e a cambiarlo, qualora non fossimo soddisfatti. E, soprattutto, desidera farci capire che per amare gli altri, per amare la nostra vita, dobbiamo prima di tutto amare noi stessi.
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Buona lettura, che l’amore che provate nei vostri confronti possa resistere a qualsiasi intemperia.