Recensione: “The invisible eye” di Omar Costenaro
Segreti, avventure, magia: “The invisible eye” di Omar Costenaro non è solo il seguito di “Gemini“, ma è un mondo da scoprire!
“Lara sbuffò e obbedì all’ordine: perché ogni cosa doveva essere improvvisata? Lei amava l’ordine e l’organizzazione, mentre quei due burloni che si portava appresso amavano giocare ogni giorno con la vita e con la morte.”
-“The invisible eye”; Omar Costenaro.
La vita corre veloce. Le ore, i minuti, i secondi. Come se un nemico invisibile fosse alle loro calcagna, si affrettano e scivolano via. È difficile afferrarli, difficile controllarli.
Impossibile fermarli.
L’unico strumento a disposizione con cui si ha la parvenza di gestire il tempo è l’organizzazione.
Stabilire in anticipo ciò che si vuole fare, incasellarlo dentro schemi ordinati, prefissarsi obbiettivi e tappe da raggiungere. Seguendo queste linee guida, lo scorrere dei giorni appare più controllato, così come quello dei minuti e, in parte, anche quello dei secondi.
Ma cosa accade quando giunge l’inaspettato?
Basta una sola variante, un piccolo dettaglio inatteso, un ostacolo improvviso, che tutto cambia. Le dighe si rompono, gli schemi non esistono più. Il sentiero si sdoppia, e la strada da seguire non è più una sola. Sono due. O, addirittura, cento.
Il futuro è mutato, la possibilità che si apre dinnanzi non era stata contemplata, ma è giunta ugualmente e ha stravolto ogni cosa. Può essere fonte di paura, può far sentire destabilizzati; eppure, quella variante potrebbe essere, invece, la chiave per l’avventura che si stava aspettando.
Potrebbe essere la via verso “The invisible eye”, e potrebbe salvare il mondo.
Max e i suoi affiatati compagni d’avventura
“Alysia camminava qualche passo dietro a Max e osservava la sua camminata ondeggiante, un buffo dettaglio che fino a quel momento non aveva notato. Non poté fare a meno di trattenere una risata.”
-“The invisible eye”; Omar Costenaro.
Euphium, città di regnanti e custode di segreti.
Max, giovane stregone, vive lì, insieme ai suoi due fidati amici Lara e Iviv. Ma la loro non è una vita rilassante o comune. Tutt’altro, è colma di pericoli.
Mercenari al seguito di colui che è noto come “il Capo”, sono tra i pochi criminali rimasti nella capitale. Ogni giorno è una sfida, per quei tre. Eludere la sorveglianza, uscire di prigione se catturati, rubare. La monotonia della vita è costantemente spezzata per Max e i suoi compagni. Ma ciò che li espone ancor più ai pericoli e all’ira del re Adodak è la magia.
Potente e misteriosa, scorre nelle vene del giovane stregone e lo costringe a muoversi cautamente. Il sovrano di Euphium, infatti, non è affatto tollerante nei confronti di quelli come lui.
Non per niente li ha sterminati quasi tutti.
Eppure, a discapito di ogni previsione, sarà proprio la magia che darà il via a una missione di vitale importanza. Una che riguarderà lo stesso Adodak e la sua famiglia.
La ricerca dell’occhio invisibile.
Ilad e l’oppressione
“Attraverso un enorme arcata costruita nella parete rocciosa, si intravedevano delle abitazioni colorate che rischiaravano l’ambiente buio.
Una città sotto la città.”
-“The invisible eye”; Omar Costenaro.
Una lettera di poche parole, e tutto cambia.
Il Capo ha dato un nuovo ordine a Max e ai suoi compagni, ma non ha nulla a che vedere con quelli impartiti fino ad allora. La posta in gioco è molto più alta, decisamente più pericolosa è l’attuazione della missione e infinitamente più arduo è portarla a termine.
Alysia, la figlia di re Adodak, va rapita.
La sua presenza è fondamentale per la buona riuscita del compito che il Capo ha affidato a Max, Iviv e Lara. Il rapimento della ragazza, infatti, per quanto difficile sia, non è che l’inizio. Insieme a lei, dovranno viaggiare e scovare un antico manufatto dagli strabilianti poteri: l’occhio invisibile.
Numerosi saranno gli ostacoli, potenti saranno i nemici. Incredibili saranno le scoperte. E in città come Ilad si va incontro proprio a tutto questo. Lì si recherà il gruppo, lì verrà a conoscenza della terribile oppressione che grava sulle teste degli abitanti. Ma non sarà lì che tutto avrà fine.
Altri saranno i posti che costringeranno Max e i suoi amici a far fronte a incredibili sfide, a non arretrare davanti al terrore.
Ad affrontare il proprio passato.
“The invisible eye” – tra potenti emozioni e temibili sfide
“Caro ragazzo, oggi voglio affidarti un incarico molto importante, si tratta della regina Eveline in persona. Non tutti lo sanno, ma è gravemente malata. Esiste però una pietra, l’occhio invisibile. Essa è in grado di guarirla. Tu non devi fare altro che trovarla.”
-“The invisible eye”; Omar Costenaro.
La vita di un mercenario non è mai monotona.
Adrenalina, sfide e missioni impossibili concorrono a rendere le sue giornate entusiasmanti e al limite del pericolo. È difficile sorprenderlo, perché ciò a cui assiste quando svolge i propri incarichi è a dir poco stupefacente. In senso buono e cattivo.
Eppure, Max, Iviv e Lara, per quante missioni incredibili abbiano già compiuto, resteranno a bocca aperta quando riceveranno il loro nuovo lavoro.
Tre amici, tre compagni d’avventura, tre mercenari. Solo tre, sì, ma la loro forza e la loro astuzia valgono per cento. Nonostante questo, però, tentenneranno non appena il Capo dirà loro cosa devono fare.
Rapire Alysia, figlia di re Adodak, e andare alla ricerca dell’occhio invisibile per salvare la regina Eveline, infatti, non è da ritenersi una missione semplice.
L’esito positivo dell’incarico dovrà essere pagato a caro prezzo. Non sarà facile sgattaiolare nel palazzo reale, né capire che direzione prendere per recuperare il potente manufatto. E girare a vuoto in un regno pieno d’insidie e di pericoli nascosti nella nebbia non è una saggia scelta. Tuttavia, Max e i suoi amici dovranno farlo se vorranno sperare di compiere in tempo la loro missione.
Sì, perché non si tratta solo di un lavoro complesso.
Si tratta di una sfida contro il tempo e contro se stessi.
Stile di scrittura
Magia, viaggi nel tempo, antiche profezie. Questo era ciò che caratterizzava “Gemini”, e sebbene non sia esattamente quello che troviamo nel suo seguito, “The invisible eye” non annoia o spegne l’ardore del primo volume. Tutt’altro, lo aumenta.
Con nuovi personaggi, ben caratterizzati e interessanti, l’autore ci inserisce in un contesto diverso, dove però si possono notare le tracce lasciate dal libro precedente. Tracce più o meno piccole, la cui importanza risulta essere fondamentale.
Se in “Gemini” seguivamo in parallelo le storie dei tre gemelli e di Syter e del suo allievo, qui sono Max, Iviv e Lara a dominare la scena. La missione che mette in moto la storia e che li vede coinvolti è molto più lineare delle vicende del primo volume, permettendo al lettore di seguire meglio lo svolgimento dei fatti. Grazie alla maturazione del suo stile di scrittura, poi, Omar Costenaro ci stupisce, fornendoci un’opera chiara e semplice da comprendere, ma ricca di colpi di scena e di avventura, ben descritti ed esposti. Per questo, quando giungiamo al finale, non possiamo che restare a bocca aperta e invocare a gran voce il seguito!
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Buona lettura, che nella vostra vita possa sempre esserci quel pizzico d’avventura che vi fa sentire vivi.