Recensione: “I Fratelli Kimball” – alla ricerca della felicità
Siete curiosi di scoprire il segreto della felicità? “I Fratelli Kimball“, opera di Valeria Di Spezio, ve lo svelerà!
“«Ascoltami bene, non sarò un uomo di grande intelletto, ma se c’è una cosa che ho imparato e di cui vado fiero è questa: non bisogna mai vergognarsi di essere buoni e sensibili. Le buone azioni e le belle parole vanno mostrate sempre con orgoglio. L’amore non dovrebbe mai stupirci, dovrebbe piuttosto essere una cosa normale, un fatto quotidiano.»”
-“I Fratelli Kimball”; Valeria Di Spezio.
Società d’altri tempi, menti chiuse di paese, eccessivo pudore.
In contesti del genere le passioni e la libertà d’espressione non sono ben visti. Serve contegno, attenzione nelle movenze e persino negli sguardi. Un’eccessiva dimostrazione d’amore o di bontà potrebbe non essere reputata di buona educazione e potrebbe essere criticata.
Se da un lato è corretto non lasciarsi troppo andare e rispettare le regole, dall’altro è ingiusto venire giudicati malamente solo perché di buon cuore, solo perché l’amore nel cuore è troppo grande e merita di essere condiviso. Tuttavia, non è facile far comprendere tutto ciò a menti bigotte.
Eppure, nonostante le difficoltà, c’è una ragazza a Haworth che non si lascia intimorire. Imperterrita, continua a seguire le proprie emozioni, il proprio cuore e il proprio spirito libero, lasciandosi indietro tutti gli sguardi del paese. Lei capisce il valore dei sentimenti e nulla potrà mai farle cambiare idea.
Lei, una de “I Fratelli Kimball”.
Sarah, Alice e John Kimball
“Tralasciando il suo carattere impetuoso e litigioso che mal si abbinava alla sua delicata figura, il vero problema di Sarah era l’ossessione. Anche lei, come il fratello, era alla ricerca di un segreto, uno solo però, il segreto dei segreti, quello della felicità!”
-“I Fratelli Kimball”; Valeria Di Spezio.
La più piccola e passionale, la sensibile sorella di mezzo e l’instancabile ricercatore primogenito.
Questi sono i tre fratelli Kimball, Sarah, Alice e John.
Privati della figura paterna quando erano ancora troppo piccoli, sono cresciuti sotto l’ala protettiva della madre Annabelle, supportata dal caro amico di famiglia Owen Gibson. Anch’egli subì un tremendo lutto nello stesso anno in cui George Kimball venne a mancare, così sua figlia Daisy crebbe fianco a fianco con i tre fratelli.
Col passare del tempo, tutti crebbero e maturarono, sviluppando quelle che erano le basi dei loro caratteri. Ecco che allora Alice divenne la più bella ragazza di tutto il paese, intelligente ed estremamente sensibile, John rifiutò qualsiasi lavoro che non fosse legato alla sua volontà di cercare e risolvere misteri e Sarah, infine, divenne indomita e incline alle liti con chi mal la giudicava, come il reverendo Hutton.
Tuttavia, ciò che segnò la vita della più piccola dei Kimball fu l’avvento di un pensiero durante una domenica apparentemente innocua. Un ricordo che saltò fuori dalla sua memoria e le si cristallizzò nella mente, impedendole di cacciarlo via.
Una frase pronunciata dal padre tanti anni prima: “«Guarda qui! Questo, bambina mia, è il segreto di ogni felicità. Non dimenticarlo!»”
Ma lei lo aveva dimenticato.
Vite che si intrecciano
“«Perché stai sempre a quella finestra? Cosa guardi di così bello?»
«Le montagne. Osservo le montagne e le ammiro, perché sono forti, irremovibili, perché non si piegano mai, nonostante il vento, nonostante la pioggia.»”
-“I Fratelli Kimball”; Valeria Di Spezio.
Un segreto tanto importante quale quello legato alla felicità andava di certo svelato. Non poteva passare sottogamba, non si doveva lasciare che scivolasse via, bisognava indagare. Bisognava trovarlo.
Così, Sarah Kimball aveva iniziato la sua ricerca tra i libri, laddove il padre aveva puntato l’attenzione quando lei era ancora una bambina incapace di leggere. Ne aveva consultati molti, tutti quelli presenti nella sua casa, poiché era in uno di essi che era certa avrebbe trovato la soluzione. Tuttavia, non era ancora riuscita a venirne a capo e la sua lettura ossessiva continuava.
Ma c’era un altro mistero che andava risolto da uno dei fratelli Kimball. Un altro segreto aveva bussato alla porta di John e aveva destato la sua curiosità, insieme ad una buona dose di titubanza.
Sì, perché non era una normale indagine quella che Sir Richard Barry aveva posto tra le mani del ragazzo quando era andato a chiedere il suo aiuto. Era insolita, complicata e forse da ritenere il semplice delirio di un vecchio. Eppure, scrutando nel suo sguardo, John aveva visto qualcosa che lo aveva spronato ad accettare l’incarico.
La musica perduta nella memoria di Sir Richard Barry andava ritrovata, pensò John.
Ad ogni costo.
“I Fratelli Kimball” – e la ricerca della felicità
“«La musica, ragazzo mio, non è come la pittura; l’impronta di un pittore la si può riconoscere, ma di un musicista… come si fa? È impossibile!»
«Gli esperti a cui mi sono rivolto hanno smentito questa nostra convinzione. Ogni artista ha le sue peculiarità, anche un musicista. Secondo me, Sir, dovremmo provarci.»”
-“I Fratelli Kimball”; Valeria Di Spezio.
Un motivetto indimenticabile solca i ricordi della mente di Sir Richard Barry. Lo accompagna incessantemente giorno dopo giorno, ma tanta vicinanza non gli permette di svelarsi del tutto.
Chi intonava quella musica?
È con questo quesito nel cuore che l’anziano baronetto si presenta alla porta di John Kimball, primogenito sulle cui spalle grava la sussistenza della famiglia dopo la prematura scomparsa del padre.
Con determinazione e la giusta dose di supplica in volto, Sir Richard ottiene la completa attenzione da parte del venticinquenne, da sempre attratto dai misteri da risolvere e dai segreti da scovare.
Ma John Kimball non è l’unico dei fratelli a far fronte ad un importante enigma. La più piccola dei tre, l’esplosiva ed esuberante Sarah, è alle prese con il dubbio che da tempi immemori attanaglia i cuori degli uomini: dove risiede il segreto della felicità?
Malintesi, dubbi, delusioni ma anche tanta meraviglia e gioia condiscono l’opera de “I Fratelli Kimball”, pitturando una società dell’800’ in cui le vite di Alice, Sarah e John s’intrecciano con quelle di tanti altri personaggi dai caratteri più disparati e realistici.
Sir Richard Barry, il suo burbero figlio Victor, l’amica di sempre dei tre ragazzi Daisy, l’affascinante conte Peter e l’orribile Lord Halifax, infatti, non sono che alcune delle figure che popolano il romanzo e che danno vita ad un crescendo di situazioni incredibili e assolutamente coinvolgenti.
Stile di scrittura
Approcciarsi alla penna di Valeria Di Spezio significa fare un salto nel passato, ritrovarsi tra le vie delle cittadine da lei caratterizzate ma senza sentire il peso di una scrittura ampollosa, talvolta riscontrabile in testi d’epoca trattanti gli stessi temi e ambienti presenti ne “I Fratelli Kimball”.
Sapendo dosare discorsi e descrizioni, l’autrice genera un ritmo incalzante che mai va ad affievolirsi in corso di lettura, ma aumenta sempre più, rendendo quasi impossibile staccare gli occhi dal testo. Allo stesso modo, la trama evolve continuamente, sorprendendo il lettore e spronandolo ad andare avanti.
Immedesimarsi nei personaggi, sulla base di tali premesse, diventa facile e immediato: i loro pensieri, i loro sogni e le loro paure diventano reali e credibili. Così, il coinvolgimento diventa totale e arrivati alla fine della storia non si può non sentire nostalgia nel lasciarla!
Un romanzo che ho apprezzato particolarmente e che vi invito a leggere al più presto!
Non lasciatevi sfuggire una storia affatto banale e colma di colpi di scena, andate ad acquistare una copia fisica o digitale de “I Fratelli Kimball”!
La mia illustrazione a tema vi aspetta nella sezione materiale gratuito del mio sito. Wallpaper e segnalibro gratis tutti per voi, che potete ottenere anche cliccando qui!
Buona lettura, che anche voi possiate presto scoprire il segreto per la felicità.