Fantasy

Recensione: “Il Divoratore” – un mondo destinato a marcire

"Il Divoratore" - Illustrazione Dama Berkana

Ambientato in un mondo in cui tutto sembra destinato a marcire, “Il Divoratore“, di Aligi Pezzatini e Simone Gambineri, vi lascerà senza fiato!


“Cosa sarebbero un uomo o una donna senza la complessa interazione di tutte le emozioni che albergano nel loro cuore e nella loro mente? Si chiese Altea persa nell’estasi di quel bacio. Cosa succederebbe se alcune di queste emozioni venissero a mancare e le risposte emotive fossero governate solo da un numero limitato di emozioni?”

-“Il Divoratore”; Aligi Pezzatini e Simone Gambineri.


Rabbia, amore, tristezza, sorpresa.


Le emozioni tempestano i cuori di noi esseri umani ad un ritmo incalzante e seducente. Ci spingono a compiere azioni incredibili e inconcepibili. Talvolta, senza che ce ne rendiamo conto.
I sentimenti ci fanno patire e gioire, ci conducono su determinati sentieri al posto di altri. Spesso desideriamo avere il potere di zittirli, di controllarli o di cancellarli.


Come sarebbe bello non provare più alcuno sgomento quando accade qualcosa di terribile davanti ai nostri occhi. Quanto sarebbe appagante non arrabbiarsi più o avere paura, così da permetterci di agire senza alcun peso sul cuore.
Eppure, sognare un mondo del genere si rivelerebbe un incubo se prendesse vita.


Senza la paura non avvertiremo il pericolo e finiremo per esserne divorati. Privati della rabbia accetteremmo qualsiasi cosa, anche la peggiore, perché resteremmo comunque impassibili. E, l’aspetto peggiore tra tutti, sarebbe essere esclusivamente mossi dall’amore. O dalla gioia.
Immensa, incontenibile e mortale felicità, che ci ucciderebbe per la troppa intensità.


No, un mondo così non dovrebbe nemmeno risultare pensabile.
Eppure, su Esperia, qualcosa di simile accade da molto tempo. Da quando gli Dei hanno abbandonato il loro posto e l’oscurità è piombata sul mondo, sguinzagliando esseri capaci di eliminare qualsiasi emozione. Da quando nei luoghi più bui del pianeta sono emerse creature tanto spaventose quanto leggendarie.
Ed è proprio una di esse che vediamo coinvolta nella nostra storia. Un essere che si ciba di paura, gioia, rabbia, felicità. Un mostro che viene chiamato con un termine ben preciso.
Il Divoratore”.

Altea e le antiche rovine

Illustrazione finale de "Il Divoratore" di Pezzatini e Gambineri
Illustrazione finale de “Il Divoratore” di Pezzatini e Gambineri.

“Altea respirò di nuovo a fondo, poi decise di provare con una delle formule che aveva letto in un vecchio libro sugli Abissali: «Tu che dimori nell’oscurità, che rifuggi dal fulgore della luce, rispondi al richiamo di chi ti protegge dallo splendore dei soli. Tu, che divori ciò che non ti appartiene…»”

-“Il Divoratore”; Aligi Pezzatini e Simone Gambineri.


L’archeologia è una scienza intrigante e affascinante.


Essa studia le antiche civiltà, le analizza a fondo, le fa emergere nuovamente in superficie. Si sofferma su ogni minimo particolare, ben sapendo che proprio in uno di essi potrebbe nascondersi la rivelazione totale dei più grandi misteri. Misteri che, in una scienza del genere, trovano sempre un riscontro razionale, una spiegazione sensata. Tuttavia, pur immersa in un ambito del genere, Altea fatica a scovare una motivazione logica per ciò che sta accadendo al suo mondo.


Esperia sta soffrendo, e con essa i suoi abitanti. La tecnologia antica sta scomparendo inesorabilmente, senza un motivo apparente, e il disfacimento del mondo sembra essere ormai vicino.
Secondo le leggende, gli Astrali – gli Dei della Città d’Argento – hanno abbandonato Esperia in seguito al tradimento degli Abissali. Scegliendo di cacciare questi mostri nelle profondità del pianeta, gli Astrali hanno lasciato che essi si avvicinassero ai deboli cuori umani e li ammaliassero, prendendone possesso. Così facendo, l’oscurità ha iniziato ad invadere Esperia, cancellando i resti di un antico passato e di un atteso futuro.


Ecco perché Altea si ritrova sotto una montagna, insieme a suo fratello Abel, a condurre una spedizione di ricerca in un sito archeologico tanto grande quanto inaccessibile, che sembra condurre alle risposte tanto cercate. Ecco perché quando la giovane archeologa s’imbatte in strane incisioni e lingue perdute sente odore di cambiamento nell’aria, sente che forse finalmente i suoi dubbi potranno dissiparsi e la salvezza di Esperia palesarsi davanti a lei.


Ma, ciò che Altea non si aspetta, è una sparatoria. Una carneficina. Ciò che l’archeologa non si aspetta è di veder morire tutti coloro che l’accompagnavano, tranne uno. Tranne colui che le punta una pistola alla testa e che, senza nemmeno darle il tempo di assimilare quanto avvenuto, prema il grilletto.
Altea si sarebbe stupita meno nel trovare un Abissale ad attenderla, anziché una pallottola conficcata nel suo cranio.


Eppure, entrambe le cose, sono ciò che le si avverano dinnanzi.

Leto, Abel e il viaggio verso la verità


“«Perché continui a tormentarti scrutando l’oscurità delle profondità della terra, quando potresti trovare più sollievo nella luce argentata di Parvis, in alto nel cielo?»”

-“Il Divoratore”; Aligi Pezzatini e Simone Gambineri.


Una terribile tragedia ha colpito la spedizione archeologica in cui si trovava Altea.


La montagna sotto la quale il gruppo di ricerca stava operando è crollata su se stessa, senza lasciare via di scampo a nessuno. Nessuno, tranne Altea.
Un miracolo? Un colpo di fortuna?
Se lo stanno chiedendo tutti, ma una risposta non è stata ancora trovata. Ed è esattamente per questo che il giornalista Leto non può lasciarsi sfuggire un’occasione del genere.


Deciso a scrivere l’articolo a riguardo prima di chiunque altro, Leto fa di tutto per ottenere informazioni da Altea subito dopo il suo risveglio dal coma e, incredibilmente, dopo svariati tentativi, ci riesce.
La giovane archeologa sembra mossa da una missione di vitale importanza, segreta e da compiere il più in fretta possibile, ma ha bisogno di una mano. Dunque, quando Leto gliene offre una, Altea è quasi costretta ad accettarla. Tuttavia, se ciò suscita gioia nel giornalista in un primo momento, essa viene subito cacciata via quando l’uomo scopre la verità.


La montagna non ha ceduto per cause naturali. Gli altri membri della spedizione non sono morti per il crollo. Abel, il fratello di Altea, è il vero responsabile di tutto. È stato lui a sparare, lui ad uccidere tutti a sangue freddo. Lui ad assassinare sua sorella.
Ed è sempre a causa di Abel se – per scampare alla morte – Altea si è vista costretta a fare qualcosa che né Leto né lei si sarebbero mai aspettati.


Accettare un patto con Enàbram, l’Abissale relegato nel sito archeologico sotto la montagna.

“Il Divoratore” – un fantasy a quattro mani che tocca le corde delle vostre anime

"Il Divoratore" di Pezzatini e Gambineri
“Il Divoratore” di Pezzatini e Gambineri, in versione e-book.

“«Ciò che senti è il calore del sangue», le sussurrò Enàbram, consapevole di ciò che ella stava provando. «Il sangue che accelera il suo flusso nelle vene per preparare il corpo alle fatiche imminenti. Il sangue che arde di sdegno per le ingiustizie perpetrate dall’avversario. Il sangue che si infiamma per la furia della battaglia. Il sangue caldo versato dallo sconfitto che ricopre il vincitore e lo consacra alla vita. Ecco, prendi quella vita e falla tua, Altea, così sarà tua anche la vittoria!»”

-“Il Divoratore”; Aligi Pezzatini e Simone Gambineri.


Poteri in cambio di emozioni.


Quando si accetta un patto con un Abissale, le condizioni sono semplici. Per ogni abilità straordinaria richiesta dall’Egida – colui o colei che stipula l’accordo – il Divoratore mangia una delle sue emozioni.
Otto doni per otto sentimenti umani.
Sembra un’offerta vantaggiosa, ambiziosa e impossibile da rifiutare. Ma cosa accade all’Egida una volta chiesto l’ottavo potere?


Altea, giovane archeologa sfuggita per un soffio alla morte per mano di suo fratello Abel, rischia il tutto per tutto. Accetta di legarsi ad Enàbram, Abissale incontrato nel profondo della montagna sotto cui stava svolgendo delle ricerche. Attraverso questo patto, Altea sopravvive e spera di poter far luce non più solo sul perché il suo pianeta stia morendo, ma anche sul motivo che ha spinto Abel a spararle.


Grazie all’aiuto di Leto, giornalista in gamba e inarrestabile, l’archeologa non sarà sola nell’affrontare i più grandi misteri che le siano mai capitati in tutta la sua carriera. Potrà contare su quell’intrigante uomo e sul suo nuovo “amico” Enàbram e sui suoi poteri. Questi si dimostrano indispensabili in più di un’occasione, ma più Altea va avanti, più il pericolo incombe su di lei.
Divinità chiamate Astrali, mostri definiti Divoratori, misteri che si materializzano in Abel. Sono tutti lì ad attenderla, insieme al tarlo che non smette di mangiarle la mente.

“Cosa le succederà se chiederà anche l’ottavo dono?”

Stile di scrittura

Il Divoratore”, opera di Aligi Pezzatini e Simone Gambineri, è un’incredibile fantasy a quattro mani che non potrà far altro che coinvolgervi immediatamente. Appena poggerete gli occhi sulle prime righe del racconto, dubbi, curiosità e interesse vi costringeranno a proseguire e immergervi sempre più nella lettura. Attraverso lo stile scorrevole, incalzante e accattivante degli autori, vi sembrerà di essere voi stessi cittadini di Esperia. Avrete la sensazione di conoscere bene le terribili condizioni in cui si trova tale mondo e, proprio per questo, sarete sempre più ansiosi di scoprire come porvi rimedio. Allo stesso tempo, però, il mistero che avvolge Abel vi farà indirizzare l’attenzione anche su altre strade e, alla fine, per evitare che la curiosità vi distrugga, finirete per essere simili agli Abissali. Finirete per divorare questo fantastico libro!


Per gli amanti dei fantasy un po’ fuori dagli schemi e con un mondo vasto e complesso, “Il Divoratore” è ciò che fa per voi! Personalmente ho amato il personaggio di Enàbram, perfettamente costruito e caratterizzato. Allo stesso modo, ho ampiamente apprezzato la cura per i dettagli che aiuta ad immedesimarsi ancora di più con i protagonisti della storia.
Ecco perché vi invito ad acquistare la vostra copia del libro, in versione digitale o cartacea e a dirmi il vostro parere!


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Buona lettura, che il buio non finisca per divorare le vostre emozioni!