Recensione: “Il giro del mondo in 80 giorni” – partiamo!
Amate i viaggi e l’avventura?
Mollereste volentieri tutto per partire e intraprendere un viaggio intorno al mondo?
Allora l’intramontabile “Il giro del mondo in 80 giorni” di Jules Verne fa proprio al caso vostro!
Non ebbi modo di viaggiare molto quando ero piccola – fisicamente, s’intende, perché grazie alla fantasia viaggiavo fra mille mondi e anche più!
Ero una bambina molto tranquilla, timida e introversa. Una di quelle che preferisce non dare nell’occhio.
Eppure, un bel giorno, qualcuno bussò alla mia porta e mi chiese di accompagnarlo in un viaggio molto speciale. Un viaggio di quelli che ti mettono assolutamente al centro dell’attenzione.
Ebbene sì, perché quando decidi di compiere il giro del mondo in ottanta giorni, scommettendo la tua intera fortuna affermando di riuscire nell’impresa, non puoi non dare nell’occhio.
L’uomo che aveva bussato alla mia porta si chiamava Phileas Fogg, un perfetto gentleman londinese, ed era accompagnato dal suo domestico Passepartout – la figura con la quale ben presto mi sarei perfettamente rispecchiata durante quel viaggio!
I due mi dissero che stavano per partire per un viaggio intorno al mondo, che si sarebbe dovuto svolgere esattamente entro millenovecentoventi ore a partire da quel momento, utilizzando qualsiasi mezzo di trasporto pur di vincere la scommessa che il signor Fogg aveva fatto con i suoi compagni del Reform Club.
Cos’ho deciso di fare, secondo voi?
Ho fatto i bagagli e sono andata immediatamente con loro!
Il fedele domestico Passepartout
Passepartout ne aveva svolti di mestieri nella sua vita.
Cantante ambulante, cavallerizzo in un circo, professore di ginnastica, sergente dei pompieri a Parigi. Tutti lavori che non ti permettono di annoiarti nemmeno per un momento, questo era certo. Eppure, Passepartout aveva voglia di annoiarsi, adesso.
Aveva voglia di dedicarsi alla famiglia, di trovare un lavoro onesto e tranquillo, di rilassarsi un po’. Aveva trent’anni e le acrobazie – letterali! – che avevano caratterizzato i suoi giorni fino a quel momento dovevano rassegnarsi: era arrivato il momento di vivere una vita normale.
Così, quando aveva saputo che c’era un ruolo vacante come domestico al servizio di Phileas Fogg, l’uomo più preciso e sedentario di tutto il Regno Unito, non aveva perso neanche un secondo e si era immediatamente proposto per svolgere quel lavoro. Con sua grande gioia era stato accettato di buon grado dal suo nuovo padrone e così, la sua nuova, tranquilla e per niente avventurosa vita aveva avuto inizio nel 1872, al numero 7 di Saville Row.
O così pensava Passepartout.
L’inarrestabile Detective Fix
Da Suez a Londra.
Rowan, capo di polizia,
amministrazione centrale,
Scotland Yard.
Sulle tracce ladro Banca, Phileas Fogg.
Inviate mandato di arresto a Bombay
(India inglese)
Detective Fix
Recava tali parole il dispaccio telegrafico ricevuto dal capo della polizia metropolitana esattamente sette giorni dopo la partenza del signor Fogg e del suo domestico Passepartout.
Povero Passepartout!
Non solo era capitato alle dipendenze del signor Fogg nell’unico momento in cui la sua monotona vita si era trasformata in un’elettrizzante avventura contro il tempo, ma vi era anche capitato proprio quando un detective di Scotland Yard era sulle sue tracce e non vedeva l’ora di sbatterlo in prigione!
Questa non era di certo la vita che il giovane domestico francese sperava di trovare a Londra. Ma ormai la frittata era fatta e non c’era modo di tirarsi indietro – anche se Passepartout avrebbe dato qualsiasi cosa per tornare indietro e spegnere il becco del gas nella sua stanza, che, dimenticato acceso, bruciava a spese sue!
In ogni caso, il viaggio proseguiva e né domestico né padrone sospettavano minimamente che il detective Fix li aspettasse con trepidazione. La notizia del mandato di arresto per il signor Fogg era sulla bocca di tutti, tranne che in quelle dei nostri due protagonisti.
Ma perché Phileas Fogg aveva Scotland Yard alle calcagna? – vi chiederete voi.
Perché proprio mentre il nostro gentleman si apprestava ad iniziare il suo giro intorno al mondo, la Banca d’Inghilterra era stata rapinata. Ben cinquantacinquemila sterline erano state sottratte da un uomo avente le medesime fattezze del signor Fogg.
Dunque, la polizia aveva collegato i puntini e si era detta: perché mai un uomo sedentario e impeccabile come Phileas Fogg dovrebbe improvvisamente scommettere la sua intera fortuna nel tentativo di girare intorno al mondo in ottanta giorni?
Facile!
Per far perdere le proprie tracce mentre fugge con le cinquantacinquemila sterline della Banca d’Inghilterra!
Era un bel piano ed un grande furto.
E per un grande furto ci vuole una grande ricompensa per chi riesca ad acciuffare il colpevole, vi pare?
Ecco perché l’impaziente detective Fix non vedeva l’ora di mettere le mani sul gentleman londinese. Lo attendeva dove sapeva che sarebbe sbarcato col piroscafo Mongolia, mentre il mandato di arresto si attardava ad arrivare da Londra.
Sarebbe arrivato prima il signor Fogg o il mandato di arresto?
L’India porta un nuovo membro al gruppo di Phileas Fogg
Eccoci qua a parlare del momento in cui Phileas Fogg giunge in India.
Un’altra tappa del suo cammino è stata raggiunta e…
E se il signor Fogg è riuscito ad arrivare in India significa che l’ha fatta franca! Il detective Fix non è riuscito ad arrestarlo! – direte voi – Ma che gusto c’è a dircelo adesso?
Ebbene, chi vi assicura che invece Fogg non sia prima stato arrestato?
Chi vi dice che non sia riuscito a scappare o a farsi scagionare?
Nessuno.
Solo andando a leggere il libro lo scoprirete!
Invece, ciò che chiunque legga la trama de “Il giro del mondo in 80 giorni” apprende è che c’è un altro membro nel gruppo del nostro gentleman e del suo domestico. Un individuo che si aggiunge alla comitiva proprio nel passaggio in India.
Un nuovo folle che prende posto accanto a me (e a chiunque stia leggendo questo libro) e al simpatico Passepartout!
Ma chi sarà mai?
E, soprattutto, che cosa starà facendo nel bel mezzo della foresta dell’India?
Siete curiosi, eh?
Ebbene, il nostro nuovo acquisto è niente poco di meno che la dolce Auda, una donna in procinto di essere arsa su una pira per un rito sacrificale! Il rito prende il nome di sati, ed era definito come un sacrificio umano «volontario» compiuto dalla moglie alla morte del marito.
Sottolineo che il sacrificio era talmente volontario che non appena i membri del nostro gruppo si fecero in quattro per salvare Auda dalle grinfie di quei preti, la poverina non seppe come ringraziarli e scoppiò a piangere lacrime di gioia.
Che salvataggio rocambolesco!
Quel viaggio intorno al mondo si stava dimostrando ancora più avventuroso di quanto ci si aspettasse e Passepartout era assolutamente d’accordo con me!
Ricordate che vi dissi che il domestico del signor Fogg era il personaggio col quale mi rispecchiavo maggiormente?
Ebbene, il motivo è semplice.
Entrambi ci esaltavamo alla vista dei meravigliosi paesaggi che ci si palesavano dinnanzi mentre passavamo da un paese all’altro; entrambi mettevamo anima e corpo per difendere Phileas Fogg dalle accuse di Fix – eh sì, il detective non mollava la presa e continuava a seguirci con la speranza di arrestare il nostro gentleman! – ed entrambi esternavamo le nostre emozioni circa quell’incredibile viaggio e la felicità di avere al nostro fianco una nuova amica, Auda.
È normale, penserete giustamente voi.
Normale per chiunque, ma non per Phileas Fogg.
No, perché il caro signor Fogg continuava a restare inespressivo come le statue di cera di Madame Tussaud – anzi, loro di espressione ne avevano, sebbene fosse sempre una, mentre Fogg ne era quasi del tutto privo – e a contare i minuti restanti alla fine del viaggio.
Il signor Phileas Fogg poteva aver salvato Auda prendendo parte ad un piano pericoloso e rischiando di perdere istanti preziosi per la sua scommessa, ma non mostrava alcun segno che quell’episodio potesse aver fatto avvenire un qualche tipo di sviluppo nel suo personaggio.
Era sempre lo stesso gentleman che aveva lasciato Saville Row il 2 ottobre 1872 e che contava di farvi ritorno entro il 21 dicembre alle otto e quarantacinque del medesimo anno.
Ma sarebbe rimasto tale fino alla fine?
Phileas Fogg e il suo viaggio intorno al globo. Un’avventura da non perdere!
Non ricordo quanti anni avessi quando iniziai il mio viaggio in compagnia di Phileas Fogg, di Passepartout, di Auda e dell’instancabile detective Fix.
Ero piccola, questo è certo, ed ero anche una bambina insolita. Lo ero di certo, perché m’innamorai talmente tanto dell’opera di Jules Verne che la rilessi innumerevoli volte, anche negli anni a venire.
Cosa c’è di insolito?
Beh, la minuziosità che caratterizza tutti i testi di Verne – e “Il giro del mondo in 80 giorni” non fa eccezione – non è esattamente il genere di scrittura che solitamente colpisce una bambina piccola. Eppure, i colpi di scena, i personaggi e i luoghi mozzafiato che caratterizzano questo libro hanno avuto la meglio su qualsiasi – anche lontano – senso di noia potesse voler nascere dall’eccessiva precisione descrittiva di Jules Verne.
Ecco perché vi invito calorosamente a leggere quest’opera e a imbarcarvi nello stesso viaggio che ho compiuto io infinite volte al fianco di Phileas Fogg.
Ora vi chiedo, secondo voi il gentleman londinese sarà riuscito nella sua impresa?
O sarà stato il detective Fix ad avere la meglio?
E, ancora, cosa ne sarà stato di Auda?
Ma, soprattutto, quanto sarà costatata la dimenticanza del gas aperto al povero Passepartout?
Andate a scoprirlo acquistando “Il giro del mondo in 80 giorni” scegliendo tra la versione della Gribaudo, della Usborne o della Giunti, cliccando su una di queste tre case editrici per essere direttamente indirizzati nella pagina d’acquisto. Oppure comprando una copia in qualunque libreria preferiate, dato che non esiste luogo contenente libri che non ne abbia almeno un volume in repertorio!
Infine, se avete già letto quest’opera, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate!
Non dimenticate che potete avere gratuitamente la mia illustrazione a tema “Il giro del mondo in 80 giorni” sotto forma di wallpaper per pc, smartphone e segnalibro semplicemente scaricandola da qui o dalla sezione “materiale gratuito”.
Vi auguro buon viaggio, cari lettori, e che nessun contrattempo interrompa il vostro cammino!
2 commenti
Antonio
Il giro del mondo in 80 giorni é stato uno dei primi libri che ho letto da ragazzo ed è stato da sempre tra i miei preferiti.
Ottima recensione ✨?
damaberkana
Rileggerlo è sempre un piacere ?
Grazie per aver letto l’articolo ?