Recensione: “Il Sangue dei Liberi” e le brezze d’Irlanda
Un tuffo nel passato, tra miti e leggende, nella meravigliosa terra d’Irlanda è ciò che farete approcciandovi a “Il Sangue dei Liberi” di Tommaso Borgnogni!
“Il cielo di mezzogiorno era terso oltre la coltre dei vapori di morte esalati dalla terra. Basse spire di fumo si alzavano dalle colline intorno alla piana cosparsa di corpi senza vita; guerrieri e scudieri valorosi, figli e padri: nessuno di loro avrebbe mai fatto ritorno a casa.”
-“Il sangue dei Liberi”; Tommaso Borgogni.
Querce secolari, morbida terra e dolci colline.
Splendide nella loro naturalezza. Macchiate di sangue nel loro essere palcoscenico di una tremenda guerra.
I giorni sereni sono ormai terminati nella splendida Irlanda, solo morte e dolore attendono coloro che lottano per la libertà. Gli invasori anglo-normanni hanno seminato terrore e distruzione, hanno spodestato i degni sovrani del luogo e hanno trascinato tra le loro fila i regnanti traditori.
Eppure non tutto è perduto.
Esistono ancora persone valorose nei cui cuori arde la speranza di un futuro migliore. Molti di loro cadranno, soffriranno e periranno per ottenerlo, ma la vita che sarà loro strappata non porterà alla perdita della speranza. Essa continuerà a sopravvivere, a passare di persona in persona, fino a quando non si consoliderà e la pace tornerà ad aleggiare sulle martoriate terre irlandesi.
Quei giorni sereni, però, sono ancora lontani e se da un lato ciò non impedisce a chi ci crede di fermarsi, li spinge comunque a cercare quanti più alleati e sostegni possibile. Perché le minacce non risiedono solo negli invasori, ma anche in qualcosa di molto più oscuro.
Qualcosa di tremendo, antico e orribile si muove nell’ombra, approfittando del caos presente sull’isola. E toccherà proprio alla resistenza tenere a bada tale malvagità. Toccherà a coloro che combattono per la giustizia e per la libertà e attraverso il loro sforzo cercheranno di arginarla.
“Il sangue dei Liberi” scorrerà, ma sarà versato in nome della pace d’Irlanda e del mondo intero.
Rimorso e angoscia nel cuore del giovane Kilian
“In lontananza udiva i rumori del bosco circostante. Erano solamente lui, l’arco, il volo della freccia e il bersaglio. La mente fu libera di pensare, di ricordare e, forse, pronta ad affrontare quegli istanti sepolti in un tempo lontano.”
-“Il sangue dei Liberi”; Tommaso Borgogni.
Fuoco, fiamme, morte.
Nel giro di pochi istanti il mondo di Kilian cambia per sempre.
Tutti i sogni, i desideri, le certezze e i piani si frantumano, lasciando solo angoscia nel suo cuore. Un cuore tanto giovane, ma fortemente provato e colmo di tristezza. Difronte a tali sentimenti, le giornate appaiono grigie e spente, pur al fianco di compagni sinceri o amori corrisposti.
Alla fine, la disperazione avrà la meglio e Kilian non riuscirà più a restare nel luogo che tanto lo fa soffrire. Sparirà dalla vita di chi lo aveva amato, fuggirà e per anni il rimorso lo avvolgerà in spire sempre più strette.
Eppure, scappare dai problemi non serve a risolverli. Anzi, molto spesso si finisce per ingigantirli e quando ci si ritrova nuovamente faccia a faccia con loro ci si sente soffocare, incapaci di reagire.
Kilian, questo, lo scoprirà molto presto e sarà costretto a fare i conti col suo passato per poter affrontare il futuro che lo attende.
Un giorno, infatti, la sua strada s’incrocerà con quella di un gruppo di valorosi guerrieri e di un’orda di orrende creature assassine. Sebbene tutto ciò sembra non essere legato in alcun modo alla storia di Kilian, il ragazzo verrà ben presto a conoscenza di una verità totalmente opposta a quella che aveva sempre creduto.
Le due fazioni in cui si è imbattuto gli sono molto più vicine di quanto possa pensare e al fianco degli incredibili guerrieri dei Liberi i pezzi del puzzle che lo riguardano inizieranno finalmente a trovare il loro giusto posto.
I valorosi guerrieri della Fianna
“Kilian osservava quella città ricca e sfarzosa all’apparenza ma grigia e oscura nella sua essenza, invasa da una forza nemica, privata della sua stessa anima. Si chiedeva come potesse essere stata un tempo, quando Brian Boru la comandava in tempo di pace e giustizia, capitale di un reame libero.”
-“Il sangue dei Liberi”; Tommaso Borgogni.
Ardue prove, duri allenamenti e uno spirito forte e coraggioso.
I guerrieri della Fianna, i Liberi, affrontano tutto ciò e sono quelle le caratteristiche richieste per poterne entrare a far parte.
Un gruppo dalle origini antiche, in cui riecheggia il nome di Brian Boru, sono custodi di sapere e guardiani di reliquie. È loro il compito di difendere l’Irlanda, loro la volontà di cacciare gli invasori e, soprattutto, loro l’intenzione di non far cadere cimeli dai grandiosi poteri nelle mani sbagliate.
La Fianna opera in diverse città e gode dell’aiuto di esseri che solo tra i sussurri di miti e leggende sembravano avere posto. Eppure, nonostante degli alleati tanto importanti si collochino al fianco di quegli eroi, il male non si arresta e, spesso, ha addirittura la meglio.
Ma cosa accade quando sul loro cammino si presenta un giovane di nome Kilian?
Apparentemente nulla, ma è quando ciò che si cela dentro al ragazzo emerge davanti ai loro occhi che tutto cambia.
“Il sangue dei Liberi” – la brezza d’Irlanda negli animi di valorosi eroi
“Esiste un sottile senso di disperazione nell’agire con la consapevolezza che tutto sia perduto.”
-“Il sangue dei Liberi”; Tommaso Borgogni.
Invasori senza scrupoli hanno sfregiato lo splendido volto dei terreni d’Irlanda.
Fiumi di sangue hanno fluito tra i campi e in mezzo alle case, fino a lasciare tracce indelebili nei cuori dei superstiti. Nulla dei vecchi giorni di pace sembra essere rimasto e solo tanta tristezza e sofferenza appaiono negli occhi spenti degli irlandesi.
Ma nascosta tra i boschi, dentro insospettabili dimore e basi segrete, una fiamma arde senza sosta. È l’anima dei Liberi, persone che non si sono arrese davanti alla vittoria degli anglo-normanni o all’avanzata delle tenebre e continuano a lottare per riconquistare la bellissima isola che gli appartiene.
Oggetti dai magici poteri sono custoditi dai Liberi, il cui compito è tenerli celati alle grinfie di orrende creature che un tempo seminarono caos e morte al fianco di antichi nemici. Ma niente è al sicuro quando l’oscurità avanza decisa verso la sua preda.
Gli Oscuri stanno tornando e il nostro protagonista Kilian dovrà fare i conti con loro, pur non avendo mai saputo della loro esistenza prima di imbattersi con i loro artigli. Il giovane, fuggito dal suo passato, dovrà ritornare sui propri passi per comprendere ciò che gli si svelerà in seguito a quel terribile incontro.
Non ci sarà più spazio per i tentennamenti: la Fianna lo attende e, con essa, le sorti dell’intera umanità.
Stile di scrittura
Natura selvaggia, immensi strapiombi sull’oceano e profumi ineguagliabili: la magia della terra d’Irlanda è unica e Tommaso Borgogni la fa percepire tutta attraverso le sue parole.
Con uno stile ricercato ma chiaro e scorrevole, l’autore permette al lettore di ritrovarsi in un mondo che, seppur esista realmente, appare un sogno agli occhi di chi non c’è mai stato. Ne “Il sangue dei Liberi”, infatti, conosciamo un’Irlanda popolata di miti e leggende, di guerrieri incredibili e di eroi ineguagliabili che però camminano su un suolo vero, realmente visitabile sul nostro pianeta, ma che acquista tocchi fantastici grazie all’abile maestria della penna di Borgogni.
In un ritmo sempre più incalzante, inoltre, l’autore ci conduce verso scoperte sconvolgenti, che non sono altro che l’inizio di ciò che probabilmente ci attende negli altri volumi della trilogia. Giunti al finale, poi, non si può restare indifferenti allo svolgersi degli eventi, non si può non essersi affezionati ai personaggi conosciuti ed è impossibile non ritrovarsi ad odiare gli antagonisti di questa storia. Grazie a questo coinvolgimento, dunque, il lettore finisce per bramare il prossimo libro, incapace di attendere per scoprire cosa accadrà!
“Il sangue dei Liberi” vi attende e con esso i misteri dell’Irlanda!
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Buona lettura, che la fiamma della speranza non si estingua mai nei vostri cuori.