Recensione: “Il segreto della curatrice” – dono o maledizione?
Il potere di Gwen, un dono o una maledizione? Solo leggendo “Il segreto della curatrice” di Laura Usai troverete la risposta!
“In particolare me ne colpì uno, un dipinto a olio su tela: un albero, completamente spoglio, dominava la scena da sopra una collina; ai piedi di quest’ultima c’era invece un bosco rigoglioso, costituito da una varietà di alberi di tutte le forme e i colori. Stilisticamente non era davvero nulla di ché, eppure per me acquistò subito un significato: la mia casa era quell’albero…O forse lo ero io.”
-“Il segreto della curatrice”; Laura Usai.
Ognuno di noi detiene un segreto.
C’è chi ne custodisce più di uno, chi mente dicendo di non averne. Spesso si tende a pensare che possedere dei segreti faccia di noi cattive persone, false e bugiarde. Tuttavia, non sempre omettere la verità è un atto da disprezzare. Spesso, si è costretti a farlo, magari per evitare di ferire un’altra persona. Oppure perché la società non vedrebbe di buon’occhio ciò che non diciamo, anche se magari non è qualcosa di negativo. La maggior parte delle volte la diversità è ciò che ci costringe a mantenere un segreto.
Essere diversi, avere passioni o ideali che la massa non condivide, ci porta a chiuderci in noi stessi. Come conseguenza di ciò o ci limitiamo a estraniarci dalle attività sociali, oppure a mostrare una faccia diversa dalla nostra.
Altre volte, invece, un segreto è segno di grandi sventure.
Esistono segreti loschi, angoscianti e terribili, che andrebbero svelati per porvi fine. Talvolta, essi sono così ben celati che nemmeno dopo anni e anni si riesce a farli emergere. Quelli sono i segreti che dovrebbero essere attaccati, contro i quali ci si dovrebbe accanire; eppure, solitamente, sono i segreti innocui ad essere presi di mira.
O i segreti che sarebbe meglio lasciare lì dove sono.
Ed è uno di questi, uno difficile e complicato che viene custodito gelosamente nel cuore di Gwen. Quella donna ne passerà davvero tante per cercare di non rivelarlo, ma noi lettori non saremo soddisfatti finché non lo scopriremo. Né noi, né le altre figure che giungeranno col susseguirsi degli eventi e che mireranno al disvelamento di quel segreto.
De “Il segreto della curatrice”.
Gwen e la sua maledizione
“Entrai senza esitare, abituata alla consueta diffidenza con cui la gente era solita trattarmi: in molti mi reputavano un’impostora, qualcuno mi definiva una strega, ma alla fine, quando diveniva necessario il mio aiuto, qualsiasi pregiudizio veniva messo da parte e io diventavo “la curatrice”.”
-“Il segreto della curatrice”; Laura Usai.
Giovane, bella, ma molto – molto – misteriosa.
Gwen è una ragazza che non passa inosservata, per quanto si sforzi di fare il contrario. Si conosce ben poco di lei e, si sa, l’ignoto affascina e attira tutti come mosche. Nel caso di Gwen, però, il mistero che l’avvolge spinge le persone a starne alla larga, ad avere paura di lei, a guardarla sotto il pesante peso del pregiudizio.
La nostra giovane protagonista detiene un dono – o una maledizione, come sentirete spesso affermare da lei – ed è proprio quello che incute timore in chi la circonda. Allo stesso tempo, è grazie a quel potere che Gwen guadagna ed è sempre per via di esso che la gente la chiama nel momento del bisogno.
Tutti pronti a screditarla, a disprezzarla, ad averne paura, ma non appena si presenta un problema che solo lei può risolvere…beh, tutto viene messo da parte. E così, Gwen si reca di casa in casa a fare ciò per cui viene chiamata, per curare. Ma il suo non è essere una comune curatrice, un medico o un guaritore.
Lei è capace persino di strappare qualcuno dalle grinfie della morte quando sembra non esserci più speranza.
E sarà proprio la sua incredibile capacità curativa che attirerà l’attenzione di Peter Collins, il medico della cittadina in cui vive.
O meglio, della cittadina in cui si trova in quel momento.
Peter Collins e la proposta inaspettata
“Avvertiva costantemente la mancanza di un qualcosa che la faceva sentire incompleta. Ogni tanto le sembrava di essere come la barca del dipinto appeso sopra al suo letto: in mezzo a un mare in tempesta, in balia delle onde, senza alcuna direzione in cui andare.”
-“Il segreto della curatrice”; Laura Usai.
Come si può salvare il numero più alto di vite possibili?
Sicuramente, diventare medico è una delle soluzioni disponibili.
Quella del medico è una professione redditizia, quindi spesso s’incontrano individui che lo sono diventati solo per motivi economici. Molte altre volte, invece, grazie al cielo, il guadagno è solo un’aggiunta positiva per chi decide di essere medico, lasciando che il desiderio di aiutare gli altri resti sempre in primo piano.
La famiglia Collins si colloca in quest’ultima sfera di soggetti: medici benestanti ma sempre intenti a salvare quante più persone possibili. Tuttavia, un medico ha i suoi limiti. Quando un caso è troppo grave, nemmeno lui può andare contro la morte.
Lui no, ma Gwen sì.
Ecco perché Peter Collins, dopo aver conosciuto “la curatrice” ed aver visto con i propri occhi cos’è capace di fare, le propone qualcosa di indubbiamente inaspettato. Lavorare insieme.
Gwen si sposta continuamente di città in città, di paese in paese, e nessuno sa il perché. Ciò che è certo agli occhi del dottor Collins è che chiederle di recarsi con lui in un’altra cittadina per aiutarlo a guarire i malati non dovrebbe essere un problema per lei. L’ennesimo trasferimento, la millesima persona da curare…e la perdita di tutto ciò che la legava ancora all’attuale paesino non dovrebbero porre alcun freno in lei.
E, in effetti, sembra essere proprio così.
Ma né Gwen né Peter sanno ancora che ciò a cui andranno incontro sarà qualcosa che non si sarebbero mai aspettati.
Sarà lo svelamento di quei segreti che avrebbero dovuto restare sepolti per sempre.
“Il segreto della curatrice” – il vero prezzo della magia
“Ero in piedi, con le mani strette al petto in cerca di aria per i miei polmoni. Un peso opprimente mi impediva di respirare e di parlare. La disperazione si stava impossessando di me rendendomi incapace di rimanere lucida. Sentivo addosso una sofferenza che non mi apparteneva. Qualcuno, là fuori, stava morendo.”
-“Il segreto della curatrice”; Laura Usai.
Esoterismo, occulto, magia.
Sono potenti, sono intriganti, ma, soprattutto, sono difficilissimi da maneggiare.
Spesso s’incorre nell’errore di pensare che chi detiene poteri magici sia invincibile, sia felice di tutto ciò che può fare, sia venerato. Eppure non è così. Non nel caso di Gwen.
Lei, al contrario, non solo viene tenuta a debita distanza – salvo quando c’è bisogno delle sue cure – ma non ha motivo di pensare, anche solo per un attimo, di essere felice. La felicità non deriva dal potere o dalla ricchezza, ma dall’amore. E lei, di amore vero e sincero, non vede traccia intorno a sé.
Gwen è capace di tirare il filo che lega le persone alla vita un istante prima che esso si spezzi, viene pagata per questo, ma viene anche temuta, per questo. È costretta a viaggiare, a trasferirsi di continuo, a cambiare nome, identità. Tutto per mantenere il suo segreto.
Eppure, nel momento in cui il dottor Collins le propone di lavorare insieme a lui, di accettare l’offerta postagli dal sindaco di un’altra città, Gwen tentenna.
Perché essere incerta se è ciò che fa da una vita?
Perché avere paura di un’altra città?
Forse è la presenza di Peter Collins a renderla inquieta, o forse è il suo sesto senso. Forse, quello che troverà sarà un mistero ancora più grande di quello che l’avvolge.
Sarà in grado di affrontarlo o ne verrà sopraffatta?
Ma, soprattutto, smetterà una volta per tutte di scappare da se stessa?
Laura Usai è l’abile scrittrice de “Il segreto della curatrice”, una ragazza determinata e forte, che in qualche modo rispecchia la volontà d’animo di Gwen. Gli emergenti devono sempre affrontare mille sfide, problemi e difficoltà quando pubblicano un libro, ci vuole tenacia per andare avanti. E, ancor di più, ci vuole un sogno. Bisogna credere fermamente nel proprio sogno, nell’idea che il nostro libro ce la farà, che il messaggio o la storia che vogliamo trasmettere arrivi dritta al cuore dei lettori. E io credo che Laura tenga ben saldo nel cuore e nella mente questo sogno, perché è ciò che ho percepito leggendo “Il segreto della curatrice”.
Coinvolgente, scorrevole e appassionante, “Il segreto della curatrice” aspetta solo voi per essere scoperto!
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Buona lettura, che i segreti possano essere svelati al momento giusto.
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