Recensione: “Isolato” – uomo e animale: chi è la vera bestia?
Troverete un mulo caparbio e intelligente in “Isolato” di Marco Arcangeli. Un mulo che dimostrerà di avere il coraggio di mille uomini.
“Il carico era stato sacrificato per me, il suo animale. Ciò significava quanto mi considerasse importante, c’era qualcos’altro oltre la mera utilità pratica. Anche lui aveva fiducia in me, riconosceva il costante impegno nel renderlo orgoglioso e capii, in quell’istante, che era il miglior padrone che mi sarebbe mai potuto capitare.”
-“Isolato”; Marco Arcangeli.
Chi vive insieme agli animali sa quanto il loro amore verso gli umani sia grande.
Dal piccolo coniglio all’imponente destriero, ogni creatura trattata con cura e dolcezza dai suoi padroni, nonché amici, umani, prova un sentimento incondizionato nei loro confronti. La sua gioia e il suo dolore sono direttamente proporzionali a quelli del padrone, tanto da fargli percepire ogni singolo mutamento d’umore solo standogli vicino.
Eppure, tanto affetto non ha bisogno di incredibili attenzioni per nascere: basta una carezza, una spazzolata, una ciotola sempre piena e due occhi colmi di fiducia per rendere felice un animale. Gesti semplici, addirittura banali per noi uomini, ma davvero fondamentali.
Se prendessimo esempio da loro, dai loro metri di misura per la felicità, saremmo tutti più gioiosi e vivremo sicuramente meglio le nostre giornate. Perché, in fondo, persino un mulo può provare più gioia di un umano dimostrando al suo padrone di potersi fidare di lui.
Non ci credete?
Leggete “Isolato”, allora, e vi renderete conto di quanti sentimenti siano racchiusi in un animale a quattro zampe.
Un caparbio mulo di nome “Isolato”
“Del fieno e un padrone di cui fidarsi, che si prendesse cura di me con il giusto bilanciamento di amore e determinazione, mi bastava per considerarmi felice e il dover fare su e giù dai sentieri di montagna lo consideravo un prezzo basso da pagare per beneficiare di tutto questo.”
-“Isolato”; Marco Arcangeli.
Una stalla sicura, paglia fresca e un prato recintato in cui correre.
Niente madre, né padre. Solo altri simili intorno e uno stalliere pronto ad accudirlo.
Questa è sempre stata la vita di Isolato, un forte mulo nato dall’unione di una indomita cavalla e un placido asino. Le sue tranquille giornate passavano serene, e lui cresceva sano e robusto. Tuttavia, qualcosa mancava nella sua vita, ma lui non se ne rendeva conto.
Una mattina, però, lo stalliere – uomo fidato per Isolato – lo condusse fuori dal suo giaciglio, facendolo incedere verso uno sconosciuto. Un uomo alto, apparentemente dalle buone intenzioni, e con un buffo cappello a punta con una piuma sopra.
Adagio adagio, l’uomo singolare si avvicinò al mulo, lo controllò e lo mise alla prova. Isolato non sapeva cosa pensare, non comprendeva perché lo stalliere lo avesse spinto sotto lo sguardo vigile dello sconosciuto; tuttavia, sentiva che non c’era aria di minaccia intorno a quell’individuo e questo lo rasserenava.
Certi incontri cambiano la vita, lo sanno tutti. E per Isolato, quello con l’uomo dal cappello a punta fu il suo punto di svolta.
Le atrocità della guerra viste sotto occhi diversi
“Perché gli uomini si infliggevano tanto dolore? Erano obbligati? Forse anche loro avevano dei padroni, proprio come io avevo avuto il mio. E che razza di padrone avrebbe mandato a morire in questo modo altri umani? Con quale cuore li avrebbe condannati a una vita di violenza, il cui unico fine era la morte?”
-“Isolato”; Marco Arcangeli.
Che sia per sopprimere le ingiustizie, per innalzarsi sugli altri o per seminare terrore, non c’è fine che giustifichi una guerra. Al suo termine, infatti, solo morte e disperazione saranno i frutti che si potranno raccogliere.
Nessun vincitore, nessun vinto. Solo tante vite spezzate prematuramente.
Eppure, l’uomo continua a infliggersi dolore a vicenda, continua a lottare e a cercare un senso in quell’assurda follia che è la guerra. Soldi, fatica, cuore. L’uomo mette in gioco tutto pur di portare a compimento il suo scopo, buono o cattivo che sia.
Ma come appare tutto ciò agli occhi di un animale?
Se l’umanità stessa fatica a trovare una logica dietro la guerra, cosa mai potrà capire un povero mulo?
Ebbene, Isolato – volente o nolente – ci si ritrova immerso, nella guerra. La sente sotto gli zoccoli, sul liscio manto, dentro la bocca e tra i denti. La soffre, la patisce e, soprattutto, la interroga.
“Perché”, si dice, “gli uomini si infliggono tanto dolore?”
Ingenuamente, crede che anche loro abbiano un padrone, come lui, che li spinga a commettere tali atrocità. E, Isolato, si pone una lecita domanda al riguardo: quale padrone potrebbe mai volere una cosa simile per altri umani come lui?
“Isolato” – il contrasto tra la purezza degli animali e le barbarie degli uomini
“Mentre le lacrime gli rigavano le guance del viso, potei capire le sue sofferenze, così come lui capiva le mie, e anche se non avremmo mai potuto comunicare direttamente, in quegli istanti ci comprendemmo, i nostri pensieri, le nostre verità, i nostri dubbi, le nostre gioie, i nostri dolori, qualunque cosa noi stessimo esprimendo lo prendemmo per noi, come un oggetto prezioso, e lo facemmo nostro. Quella cosa che prima esisteva solo per me e per lui ora esisteva per entrambi. Parlammo lo stesso linguaggio, un impercettibile ma forte richiamo di aiuto in un mare di sofferenza e disperazione che la guerra portava con sé.”
-“Isolato”; Marco Arcangeli.
Fedele, testardo, forte. Queste sono le capacità che solitamente si riscontrano in un buon mulo.
Nel caso di Isolato, però, troviamo anche qualcosa in più.
Da sempre in compagnia esclusiva dello stalliere, quel resistente e intelligente asino di nome Isolato non sa cosa sia l’amore di un parente o di un vero amico. Lo stalliere lo ha sempre accudito e trattato con rispetto, ma ciò non ha nulla a che vedere con l’affetto vero che Isolato non ha mai sperimentato.
Proprio per il fatto di non conoscere quel sentimento, il mulo non ne ha mai sentito la mancanza. Ma quando, un giorno, un uomo dallo strano cappello a punta con sopra una buffa piuma retta entra a far parte della sua vita, tutto cambia. Da quel momento, amore e fiducia diventeranno una costante nelle giornate di Isolato, gli riempiranno il cuore e l’animo, convincendolo che non può esistere gioia più grande per lui in questo mondo.
Tuttavia, quel suo tanto felice mondo che nulla sembrava in grado di deturpare, verrà presto scosso brutalmente dalla più terribile atrocità inventata dall’uomo: la guerra.
Entrerà bruscamente nella quieta vita d’Isolato, senza bussare e senza chiedere il permesso. Gli brucerà il sangue, tormenterà la carne e, soprattutto, gli strazierà la mente.
Eppure, in mezzo a tutta quella crudeltà, in mezzo a tutta quella morte, un piccolo raggio di sole illuminerà flebilmente il cuore del mulo. Sarà proprio grazie a esso se Isolato continuerà a lottare e non smetterà di andare avanti.
Ma a cosa condurrà, infine, quel tormentato percorso?
Stile di scrittura
“Isolato” è il racconto di Marco Arcangeli che con forza e chiarezza descrive le atrocità della guerra attraverso gli occhi di un mulo. Mai ripetitivo o noioso, il testo scorre velocemente, seppur tratti tematiche molto serie e profonde.
La bravura dell’autore sta proprio nel descrivere un mondo che noi conosciamo tanto bene sotto una luce diversa – migliore in certi casi, decisamente peggiore in altri – senza mai, però, farci sembrare strano il punto di vista di Isolato.
L’opera è breve ma intensa, si legge in poco tempo, ma lascia dentro un retrogusto dolce amaro nei confronti della vita e dei comportamenti umani. Ci spinge a riflettere, a chiederci perché vengano commessi certi orrori e perché in molti fingano di non saperne nulla invece di fermarli.
“Isolato” è un grido di gioia e dolore, un inno alla libertà e un sogno per una vita in cui le barbarie umane non macchino più la bellezza del nostro mondo.
Se le mie parole vi hanno convinto a leggere questo splendido testo, vi invito ad acquistarlo subito su Amazon in versione cartacea!
Inoltre, nella sezione materiale gratuito del mio sito troverete wallpaper e segnalibro a tema!
Se volete scaricarli subito potete cliccare qui.
Buona lettura, affiancatevi a Isolato e percorrete insieme a lui il tortuoso sentiero che è la vita di ognuno di noi.