Recensione: “Caoineadh – La dama urlante” – il viaggio del destino
Lasciatevi incantare dalle trame di “Caoineadh – La dama urlante” di Eva D’Amico e scoprirete un nuovo volto della Natura.
“Lei è sempre qui quando vengo a cogliere le piante e mi guida nella scelta giusta. Una maestra è per sempre, ricordalo: ognuna di noi resterà allieva e saremo per sempre bana-mhaighstir, insegnanti, anche dopo la morte. È per questo che nessuna caoineadh è mai sola, la sua precettrice veglia su di lei.”
-“Caoineadh – La dama urlante”; Eva D’Amico.
La Natura è immensa, potente, sconfinata. Ci culla, o ci si accanisce contro se non rispettata.
La Natura va compresa e studiata, va ascoltata. Ed è esattamente per tale motivo che le caoineadh tendono le orecchie e aguzzano la vista.
Non è facile distinguere i diversi tipi di piante che ci circondano, capire quali siano salvifiche e quali mortali. Non è semplice nemmeno compiere i giusti rituali e assicurarsi di lodare il Creato per come merita. È per questo che la guida di una maestra serve sempre.
Nessuno nasce con le conoscenze giuste nella mente, nessuno è già preparato a tutto e non necessita di qualcuno che lo guidi. Allo stesso modo, anche le caoineadh hanno bisogno di un’insegnante vigile e premurosa, che stia sempre loro accanto e che indichi loro la strada corretta.
Eppure, talvolta, il compito di una bana-mhaighstir diventa ancora più arduo. Quando ci si mette di mezzo il destino e la vita di una caoineadh è segnata, la sua maestra deve avere il coraggio di accompagnarla anche in quello e di non sottrarsi al volere superiore.
Per quanto esso possa essere terribile.
Ed è esattamente ciò che accade in “Caoineadh. La dama urlante”.
Aibhill e le caoineadh
“Sulle rive del fiume lei lava le bende. Sulle rive del fiume canta col linguaggio dell’acqua. Daoine dai lunghi capelli lava le bende e le camicie dei soldati accompagnando il suo amato in guerra. All’alba un uomo piange sulla soglia della Morte, questa sarà la sua ultima alba. All’alba Daoine dai lunghi capelli urla e si dispera per il suo amato: il potere della Luna questa volta non basta. Daoine dai lunghi capelli lava le bende e le camicie dei soldati, urla e piange per coloro che sono affacciati sulla soglia della Morte, con amore e dedizione assiste coloro che non torneranno a casa.”
-“Caoineadh – La dama urlante”; Eva D’Amico.
Laggiù, immerso nei boschi più puri e vivi, esiste un villaggio in cui le caoineadh conducono un’esistenza serena e pacifica. Donne il cui legame con la Terra e la Natura è forte e potente e le cui capacità vanno ben oltre quelle dei comuni mortali, trascorrono le giornate portando avanti la loro missione.
In quel villaggio, una splendida giovane di nome Aibhill consegue il suo apprendistato e ascolta gli insegnamenti della sua maestra Sophie. Piante, erbe, infusi. Li studia tutti, pur anelando a livelli più complessi che ancora le sono preclusi. Tuttavia, ciò non suscita sofferenza nel suo cuore e la vita libera condotta tra la flora e la fauna risulta per lei la migliore possibile.
Lontano da quell’eden, però, la civiltà opprimente, chiusa nelle sue fortezze di pietra, guarda con diffidenza il mondo paradisiaco delle caoineadh, arrivando persino a temerle.
Sì, perché tutti sanno che il canto di una di loro è presagio di morte. Tutti sanno che le caoineadh giungono per reclamare la vita, portando panni sporchi di sangue e lacrime.
Tutti lo sanno, ma nessuno conosce la verità.
Quelle donne, discendenti della grande Daoine, non urlano e gridano in segno di minaccia, ma per disperazione. Non trasportano gli stracci insanguinati delle loro vittime, ma lavano i capi di coloro che non ci sono più, accompagnandoli nel loro viaggio verso l’ignoto.
Le caoineadh non sono mostri, ma serafini.
Eppure si sa, l’uomo vede solo ciò che la sua mente vuole che gli si manifesti.
Vita in natura e sopravvivenza in città
“La zia mi aveva raccontato che era consuetudine degli uomini allestire banchetti simili al nostro, con lunghi tavoli e panche, in cui tutti mangiavano insieme, conversavano e si divertivano. Tuttavia lo facevano in grandissime sale costruite appositamente nelle dimore dei re. Non capivo perché mai gli uomini organizzassero feste al chiuso: con un tetto sopra la testa si perdeva il contatto con le stelle e con la Madre. A cosa serviva una festa se non c’era la Luna a guardare? E gli alberi e il vento?”
-“Caoineadh – La dama urlante”; Eva D’Amico.
Convinto che le caoineadh siano il male e che vadano tenute lontane, Eleison, Generale della Guardia del Drago, va su tutte le furie quando gli viene comunicato che una di loro dovrà viaggiare con lui e con sua altezza reale Arzhel durante una spedizione nel regno. Tuttavia, la possibilità che ciò non avvenga è assolutamente esclusa.
Frustrato e adirato, tenta di placare le sue emozioni facendo una visita alla casa di piacere della cittadella, chiedendo esplicitamente di Sonia, la sua preferita da tempi immemori. Eppure, nemmeno quello può realmente calmare lo spirito del Generale. Perché in una fortezza dove in molti si conoscono ma nessuno si mostra mai realmente per ciò che è, risulta impossibile sentirsi davvero in pace.
È così che, infine, il convoglio parte alla volta del villaggio delle caoineadh per reclamare Aibhill e farla finita una volta per tutte con quell’assurdità.
Tuttavia, quello non sarà che l’inizio.
Non appena Eleison e Arzhel giungono a destinazione, vengono catapultati in un mondo lontano da quello arido e fittizio delle città, ritrovandosi a contatto con una natura pura e selvaggia, libera da ogni schema. E quella stessa libertà e impetuosità la scoprono proprio in Aibhill, restandone ammaliati.
Cambieranno idea su di lei e sulle caoineadh alla fine del loro viaggio?
“Caoineadh – La dama urlante” – il viaggio del destino
“Afferrai la sua mano e mi alzai in piedi. Per la prima volta mi sentivo parte di qualcosa. Come una stella che improvvisamente si accorge di non essere sola nell’oscurità, ma di appartenere a un cielo infinito e meraviglioso.”
-“Caoineadh – La dama urlante”; Eva D’Amico.
Il giovane re Arzhel, desideroso di aiutare il proprio popolo e risolvere strani episodi all’interno del regno, ottiene il permesso dal padre di partire insieme al suo Generale Eleison. Ciò che non si aspettava affatto, però, era l’aggiunta di una figura ritenuta malvagia e di cattivo auspicio tra i membri del convoglio. Una caoineadh.
Aibhill, giovane discendente di Daoine, viene scelta tra le caoineadh del suo villaggio per prendere parte alla spedizione, allontanandosi come mai prima da casa e dalla sua maestra. Eppure né sua zia Phoebe, né l’anziana Sophie si oppongono a tale avvenimento: il destino è già stato scritto e loro sanno di doverlo assecondare.
Infine, con riluttanza e diffidenza, il viaggio ha inizio. Il sentiero da esso predisposto è cosparso di misteri e strane creature, che metteranno a dura prova mente e fisico di tutti. Le divergenze tra i diversi membri del gruppo non faranno che aumentare e inasprirsi con l’avanzamento della missione e con l’aggravarsi delle situazioni, portando in primis la splendida Aibhill a soffrire e subire continue ingiustizie.
Ma una caoineadh sa ascoltare non solo la natura, bensì anche il cuore degli uomini. E Aibhill non sarà da meno.
Riuscirà a far crollare le maschere intorno a lei e disvelare la trama generale che il destino ha intessuto per lei e per i suoi compagni?
Stile di scrittura
Se per ventiquattro anni, ogni estate, hai trascorso mesi in una casa in montagna, immersa nella natura vera e pura, sei capace di accorgerti quando un autore descrive più o meno bene ambienti del genere. Se sei abituata a sentire la voce del vento, delle foglie e persino degli insetti, non puoi che apprezzare il modo in cui Eva D’Amico descrive “Caoineadh. La dama urlante”.
Il libro è ricco di dettagli, profumi, sensazioni, che però non appesantiscono affatto la lettura, ma concorrono esclusivamente a renderla più piacevole e veritiera. Nonostante il contesto sia fantastico, infatti, il tocco di realismo che ne viene fuori fa sì che il coinvolgimento sia garantito.
Personaggi vari e ben caratterizzati, con i quali è immediata la simpatia o l’antipatia, ci conducono attraverso la particolare trama del testo e ci fanno immedesimare con loro.
I colpi di scena sono molteplici e inaspettati, per nulla scontati, e non fanno altro che alimentare l’ottimo giudizio nei confronti del libro.
Una nota di merito va, dunque, indubbiamente all’autrice, della quale spero di poter leggere altro in seguito, ma va anche alla casa editrice I.D.E.A., che porta avanti progetti sempre più interessanti e appassionanti!
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Buona lettura, la natura è pronta a guidarvi lungo il cammino.