Recensione: “La Rosa Bianca di Serpente” – l’inizio del viaggio
La clessidra ha iniziato a far scorrere la sua sabbia: “La Rosa Bianca di Serpente” di Greta Guerrieri è pronto a narrarvi l’inizio del viaggio!
“«Anni fa, nel mondo di Wexol, si conviveva pacificamente con delle figure mistiche: “i Maghi”. Loro erano il residuo di persone dotate di arti magiche, paragonate quasi a quelle divine, almeno secondo il pensiero dei credenti. Nonostante il potere che possedevano, non lo usarono mai per azioni spregevoli, tutt’altro: aiutavano chiunque fossi in difficoltà o per lavori di ordinaria amministrazione.» Mise le dita intrecciate tra loro, assumendo una posa simile a una preghiera. «Ma un giorno, qualcuno turbò quell’equilibrio, iniziando a sfruttare le doti dei maghi per i propri personali vizi e capricci.»”
-“La Rosa Bianca di Serpente – L’inizio della maledizione”; Greta Guerrieri.
Bene e male, due forze in eterna opposizione.
Da un lato, il desiderio di aiutare il prossimo, soccorrere i bisognosi e difendere la propria terra e i propri cari. Dall’altro, la furia distruttiva e la brama di potere, il folle piano di sottomettere chiunque s’incontri sul proprio cammino e sfruttare qualsiasi cosa per il proprio tornaconto.
In mezzo, però, risiede la realtà. Una condizione in cui, la maggior parte degli uomini, si ritrova ad essere impossibilitata nel definirsi semplicemente buoni o cattivi. Le nostre azioni non sono arbitrariamente individuabili come giuste o sbagliate, poiché spesso dipende da chi le osserva pensare se esse siano corrette o meno.
In alcuni casi, siamo addirittura costretti a compiere gesti che non vorremmo attuare. Se dovessimo essere giudicati sulla base di essi come verremmo etichettati?
Saremo persone benevole o malvagie?
Non è semplice emettere sentenze di tale portata.
Eppure, nel mondo di Wexol, una netta e precisa dualità esiste. È nata a causa di una grave frattura e ha portato con sé caos e disfacimento. Ha fatto sì che la magia sparisse dal regno, così come i loro detentori. Non è rimasta più alcuna traccia dei potenti Maghi e la loro storia sembra essere destinata a restare tra i sussurri delle leggende.
Ne “La Rosa Bianca di Serpente” non c’è davvero più spazio per tali figure mistiche?
La loro forza non contaminerà più, nel bene o nel male, le vite dei popolani?
Apparentemente, sembra essere proprio così.
Ma, forse, qualcosa sta per cambiare.
Lais ed Etka, un duo in tremenda opposizione
“«La rabbia non ci aiuta mai. Devi cercare di mantenere il tuo equilibrio emotivo o essa ti divorerà.»”
-“La Rosa Bianca di Serpente – L’inizio della maledizione”; Greta Guerrieri.
Cosa fareste se la vita nel vostro villaggio vi ripugnasse, così come coloro che lo abitano?
Cerchereste di cambiare la situazione? Fareste finta di nulla e ne soffrireste giorno dopo giorno?
Oppure decidereste di scappare via, abbandonare tutto e ricominciare da zero?
Beh, nel caso l’ultima opzione vi risultasse più allettante, vi ritrovereste d’accordo con Lais.
Senza genitori, senza veri amici, senza una degna casa in cui vivere.
Lais non ha nulla, oltre al sostegno della sua insegnante Kirse. Possiede solo due splendidi occhi dorati e un’immensa voglia di starsene per conto proprio. È per questo che, un giorno, subito dopo aver ricevuto in regalo un bellissimo ciondolo dalla sua maestra, il ragazzo non ha più dubbi.
È tempo di partire.
Il giovane dai capelli castani e l’eterno broncio sul volto lascia per sempre il proprio villaggio. Inizia il proprio cammino verso un futuro nuovo, diverso, magari migliore.
E subito s’imbatte in ostacoli e pericoli inimmaginabili. Li affronta a testa alta, ma essi lo mettono a dura prova. Tuttavia, la prova più ardua che Lais dovrà affrontare sarà tollerare la presenza di una ragazza dalla lunga chioma nera e la testa fra le nuvole. Una inaspettata e altamente indesiderata giovane di nome Etka, con la quale – purtroppo per lui – sembra essere collegato più di quanto non voglia.
Etka e Lais, così diversi e così incompatibili, dovranno andare incontro a un destino che mai avrebbero sospettato potesse intaccarli. Dovranno imbattersi in forze più grandi di loro, ma, soprattutto, dovranno riuscire ad andare d’accordo.
Ne saranno in grado?
Wolk e Jul, tra battibecchi e qualcosa di più…
“«Se non passassimo all’azione, finiremo come tutto quanto qui dentro! Ci spegneremo un po’ per volta. Io non sono il tipo da arrendersi. Mi hanno educato a lottare finché non raggiungerò i miei obiettivi!»”
-“La Rosa Bianca di Serpente – L’inizio della maledizione”; Greta Guerrieri.
Di intrighi amorosi, in questa storia, se ne incontrano a iosa.
Amori non corrisposti, amori complicati, amori platonici. Si trovano persino amori molteplici e bizzarri, ma tutti ugualmente coinvolgenti e intriganti. Sebbene non rappresentino il fulcro del racconto, svolgono un ottima e importante funzione di supporto. E, in particolar modo, rendono la lettura più divertente.
Wolk, però, trova tutt’altro che buffo il proprio rapporto con Jul.
L’amica, totalmente innamorata di Lais, non ha occhi per quel bel giovane dai capelli neri e il fisico scolpito. Ne sta alla larga, rifiuta qualsiasi tentativo di approccio da parte sua e mantiene costantemente le distanze.
Fino a quando un singolo, brutto evento non sconvolge totalmente le vite di entrambi.
Dopo di esso, nulla potrà essere più come prima. Nemmeno il rapporto tra la ragazza dai capelli arancioni e il suo nuovo compagno di viaggio Wolk.
Sì, perché a causa di quella scomoda situazione in cui i due giovani si vengono a trovare, Jul e il ragazzo dai capelli neri dovranno lasciare il villaggio. Proprio come aveva fatto Lais.
E dovranno farlo insieme.
Saranno costretti a restare uniti, se vorranno sperare di andare avanti e sopravvivere. Molto uniti. E ciò porterà inevitabilmente a un mutamento nei loro sentimenti. Si vedranno con occhi diversi, si comprenderanno meglio e inizieranno a capire cosa vogliono realmente dalla vita.
Jul e Wolk si dirigeranno verso una meta ben precisa, in cerca di risposte. Spereranno di trovare una risoluzione ai loro dubbi e alle loro angosce.
Tuttavia, dovranno far fronte a scoperte ben più ampie rispetto al raggio d’azione su cui avevano puntato gli sguardi. Verranno a conoscenza di aspetti che non potranno ignorare e che li metteranno a tu per tu con le proprie paure e dilemmi.
Cosa suggeriranno i loro cuori a quei giovani fuggiaschi?
Quale via sceglieranno di percorrere?
Ma, in particolare, chi incontreranno lungo il loro cammino?
“La Rosa Bianca di Serpente – L’inizio della maledizione” – una miscela di entusiasmanti personaggi
“«Voi giovani avventurieri in cerca del vostro futuro e destino, dimenticate per alcuni istanti i vostri rancori e inimicizie e soffermatevi a udire le mie parole. La clessidra del tempo sta scorrendo più velocemente del solito e persino io ho commesso errori di calcolo riguardo alla missione che dovrete compiere. Siete stati connessi da qualcosa che va persino oltre i miei studi e premonizioni.»”
-“La Rosa Bianca di Serpente – L’inizio della maledizione”; Greta Guerrieri.
Una maledizione minaccia il mondo di quattro ragazzi.
I loro cammini sono profondamente intrecciati e la loro unione dovrà restare salda se non vorranno frantumare la speranza di salvare tutti.
Lais, Etka, Wolk, Jul. Ognuno con un carattere forte, deciso, diverso. Dalla mente sognante al cinico razionale. In perfetta sincronia eppure totalmente opposti.
I quattro giovani del regno di Wexol lasceranno le loro comode case e i loro preziosi familiari per avventurarsi tra le strade ignote di un oscuro futuro. Un futuro che non esisterà se loro non saranno pronti a difenderlo.
Con i Maghi scomparsi da tempo, le forze arcane sopite e dimenticate, un’incredibile profezia sembra essere alle porte. Ad essa, come un filo invisibile, il giovane Lais dagli occhi dorati e la romantica Etka dai capelli neri sono legati indissolubilmente. Ma anche Wolk, con il suo sguardo magnetico, e Jul, con la sua chioma infuocata, finiranno per esserne risucchiati.
Nessuno potrà, infine, sfuggire al proprio destino.
Stile di scrittura
“La Rosa Bianca di Serpente – L’inizio della maledizione” è il primo volume della trilogia fantasy della scrittrice Greta Guerrieri. In quanto capitolo introduttivo alla vicenda, presenta i personaggi di cui andremo a seguire le gesta e dipinge il mondo da loro abitato.
La presenza di tantissime figure in corso di lettura non rischia di confondere o far perdere il filo. Al contrario, permette di immergersi meglio nel contesto in cui si sviluppa la narrazione e rende partecipe il lettore, facendolo affacciare in scene di vita quotidiana ben strutturate.
Lo stile di scrittura presenta qualche imperfezione, ma è scorrevole e chiaro. Ciò che salta subito all’occhio, invece, è la contestualizzazione epocale del libro. Essa non si delinea perfettamente a primo impatto, rendendo un po’ arduo comprendere se si tratti di un’ottica moderna o medievale. Per chi preferisce avventurarsi in ambientazioni precise o giustificate secondo un determinato criterio, la lettura di quest’opera potrebbe, dunque, rendere difficile immaginare ciò che circonda i personaggi. Tuttavia, andando avanti nella storia, si finisce per accettare la miscela di generi ed epoche e ci si concentra soprattutto sulle diverse vicende.
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Buona lettura, la profezia attende anche voi!
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