Recensione: “Nel nome delle tenebre – Il patto nero”
Amante del dark fantasy horror? Allora “Nel nome delle tenebre – Il patto nero“, di Francesco Panzarella, è una chicca che non puoi lasciarti scappare!
“D’un tratto le pareti iniziarono a tremare; il ghiaccio che formava la parete iniziò a scheggiare e grosse crepe iniziarono a percorrerlo. Piano piano si infiltrò nella stanza il solito e denso fumo nero: si intrufolava da ogni piccola crepa o buco; sia dal ghiaccio sia dalla roccia. Strisciava fino a raggiungere Neko e ad avvolgerlo. L’atmosfera si era fatta piuttosto cupa, all’interno della caverna non si vedeva quasi più nulla. D’un tratto sembrò come fermarsi tutto. Neko aprì gli occhi; erano totalmente neri e ne sgorgava un denso fumo nero che pesantemente si andava ad adagiare a terra.”
-“Nel nome delle tenebre – Il patto nero”; Francesco Panzarella.
Buio, nascondiglio di amanti e di assassini.
Col favore delle tenebre vengono fuori pericoli e segreti. È nell’oscurità che si celano i malfattori, i fuggiaschi, i traditori. I demoni.
L’uomo associa al buio sentimenti negativi, primo di tutti la paura. La si ha da bambini, quando la luce della stanza si spegne e piomba l’oscurità. Essa la si prova da adulti, quando ci si sente smarriti in una notte senza luna. La si percepisce da anziani, quando la morte ci reclama e le tenebre ci avvolgono per sempre.
La paura per il buio viene derisa da chi, scettico e incredulo, sostiene che non ci siano mostri lì ad attenderci. Queste persone si atteggiano da spavaldi e impavidi, stupidi cavalieri temerari convinti che nulla di irrazionale potrebbe mai scalfirli. Tuttavia, è chiaro che si sbagliano.
L’oscurità genera orrori sin dalla notte dei tempi. Sin da quando la prima luna si nascose dal cielo notturno dopo aver brillato nella sua pienezza. Sin da quando i primi demoni comparvero sulla Terra.
Ecco perché, se all’improvviso vedete del fumo nero addensarsi, il buio avvolgere tutto in pieno giorno, il sangue gelare nelle vostre vene, fate bene ad avere paura.
I vostri sensi allarmati vi stanno lanciando un segnale chiaro e preciso.
Un demone sta arrivando.
Se non volete trovarvi impreparati di fronte ad un evento del genere, se volete sapere cosa potrebbe accadervi dopo un incontro simile, allora ascoltate la storia di un anonimo contadino. Sarà lui a mettersi in gioco in prima persona e a mostrarvi la via dell’oscurità. Lo farà lungo il suo viaggio.
Il viaggio dentro a “Nel nome delle tenebre – Il patto nero”.
Neko e la sua esistenza anonima
“«Lo vedo che non sei come gli altri, tu hai qualcosa di oscuro sulle tue spalle. Lo percepisco, non è la prima volta che qualcuno come te passa da queste parti. Non pensare di poter fare quello che vuoi, non sentirti indistruttibile. Lo spirito conta più della carne, vagare senza scopo non farà altro che corroderti.»”
-“Nel nome delle tenebre – Il patto nero”; Francesco Panzarella.
In un epoca in cui l’aspettativa di vita non va oltre i quarant’anni, Neko trascorre le sue giornate senza sogni né desideri.
Contadino trentenne, senza amici né affetti, gestisce da solo i suoi terreni. Li coltiva con dedizione, ma questi non sembrano volerlo ricompensare troppo per i suoi sforzi. Gli forniscono il sostentamento minimo per campare, niente di più.
Neko spinge il suo corpo al limite, lo costringe a faticare senza sosta per non restare senza cibo. Per sopravvivere. Ecco, per lui si tratta solo di quello: sopravvivere.
La vita di quel disgraziato contadino non offre svaghi, gioie, speranze. La stanchezza e la povertà sembrano essere le uniche compagne di Neko, ma lui quasi non se ne cura. Ci è abituato, ormai, e non vede la possibilità di un cambiamento nel proprio futuro. Non gli passa neanche per la testa che qualcosa possa mutare, che le sue giornate non siano più composte da terra e sudore.
Non c’è motivo di sognare un miglioramento, una compagnia.
Eppure, è proprio da questa che avrà inizio lo stravolgimento dell’esistenza anonima di Neko. Sarà proprio dall’arrivo di una compagnia inaspettata che quel povero contadino verrà messo davanti ad una scelta.
Continuare a sopravvivere, oppure cominciare a vivere per davvero?
Neko dovrà trovare una risposta al più presto. Dovrà scegliere cosa dire a colui che lo ha messo di fronte a quel bivio.
Dovrà decidere se accettare o meno il patto con un demone.
Il cammino lungo la via dell’oscurità
“Neko si andò a sedere su di un tronco che era mezzo sepolto dalla neve. Ebbe subito una strana sensazione, in effetti era la prima volta dopo tanto tempo che riusciva a starsene solo con i suoi pensieri. Da quando aveva firmato il patto era stato con la costante compagnia del demone, mentre da quando era su quelle montagne Storiet non lo aveva mai lasciato solo. Fece un sorriso e guardando l’immenso panorama montano che gli si parava davanti ripensò a tutta la strada che aveva fatto, a tutte le persone che aveva conosciuto e soprattutto a quanto fosse cambiata la sua vita.”
-“Nel nome delle tenebre – Il patto nero”; Francesco Panzarella.
Insolente, presuntuoso, potente.
Il demone con cui Neko, alla fine, decide di stringere un accordo non passa sicuramente inosservato. Non quando decide di mostrarsi, per lo meno.
Quella creatura vive nell’ombra, lontano da chi non merita la sua attenzione, ma quando spunta fuori non si sa mai quale scompiglio porterà per il mondo. Ciò che è certo, è che tanta gente morirà.
Non per cattiveria, non per vendetta, no. Che motivo avrebbe un essere tanto superiore per abbassarsi a lottare contro l’umanità?
No, egli stringe accordi con gli uomini per puro divertimento.
Vedere la gente morire, vederla distruggersi a vicenda, vederla soccombere a causa della sua stessa ingordigia. Vedere ladri e criminali perire, puniti per i loro atti ignobili. Ma vedere anche innocenti sgozzati, bambini trucidati lo fa divertire.
Non c’è giustizia nella mente di un demone. Solo noia, tanta noia che solo situazioni estreme del genere possono zittire. Ma perché una creatura d’ombra dai poteri incredibili sceglierebbe proprio un contadino anonimo come Neko per stipulare un accordo?
“Nel nome delle tenebre – Il patto nero” – un racconto dalla furia inarrestabile
“«Non importa se qualcuno ti abbia detto di parlare con me o meno. Cosa stai cercando?» Neko rimase spiazzato. «Te l’ho già detto, non lo so. Probabilmente voglio solo vedere cose nuove.» L’uomo riabbassò lo sguardo. «Nessuno vuole solo vedere cose nuove, tutti quelli che vengano qui cercano qualcosa, spesso il senso della loro esistenza. Tu cosa stai cercando?»”
-“Nel nome delle tenebre – Il patto nero”; Francesco Panzarella.
Quando la tua esistenza è priva di senso, quando i giorni sembrano tutti gli stessi e nessuno è accanto a te per supportarti o infonderti calore, è facile cadere nella tentazione di un demone.
È semplice dire di sì, lasciarsi invadere dai poteri senza fine che egli ti dona, accettare di dare una svolta alla tua vita in maniera drastica. È facile, all’inizio, ma è lungo in viaggio che viene il bello.
Neko si lascia alle spalle una vita fatta di duro lavoro nei campi e povertà, per abbracciare un’esistenza spensierata e senza freni. Libero da qualsiasi restrizione, dà sfogo a tutti i suoi istinti primordiali e, se al principio si sente soggiogato da tutto quel potere e teme ciò che potrebbe diventare a causa sua, non passa molto tempo prima che il divertimento prenda il posto di qualsiasi timore.
È divertente vedere come nessuno possa intralciarti, è divertente che non esista limite alla tua grandezza o nemico troppo forte da battere. È divertente, senza ombra di dubbio, ma basterà a riempire le nuove giornate del contadino?
La presenza costante del demone tra i suoi pensieri lo condurrà in luoghi devastati da briganti, in città in preda allo sconforto. Lo porterà persino a fare la conoscenza di altri esseri straordinari. Tuttavia, lo condurrà anche ad un confronto faccia a faccia con i propri dubbi.
Riuscirà Neko a venirne fuori indenne?
Troverà la sua strada in mezzo alla furia inarrestabile che gli sta tracciando il cammino?
Se siete amanti del dark fantasy horror, se cercate una storia fuori dagli schemi, allora “Nel nome delle tenebre – Il patto nero” è ciò che fa per voi! Primo volume della saga, in questo libro troverete personaggi bizzarri e mai incontrati in altre storie. V’imbatterete in lande desolate, paludi misteriose e spade dai poteri sconfinati. Ma, soprattutto, vi affiancherete a Neko e al suo demone lungo tutto il loro cammino.
Soffrirete, gioirete, rimarrete sorpresi e impauriti esattamente come il protagonista e lo inciterete nei momenti salienti come se vi trovaste lì con lui.
Francesco Panzarella scrive con uno stile chiaro, scorrevole e ben articolato, che vi permetterà di leggere il libro in brevissimo tempo e non sentire alcun fastidio durante la lettura. Tuttavia, per chi – come me – preferisce storie in cui è ben visibile un filo conduttore entro cui vengono racchiusi tutti gli eventi che si susseguono nell’opera, allora “Nel nome delle tenebre” potrebbe creare un senso di smarrimento. La struttura narrativa, infatti, non mette subito in chiaro quale sia il fine del libro, dove si vada a parare una volta giunti al finale della storia. Allo stesso tempo, però, il secondo volume sembra presentare degli elementi più precisi, in cui si scorge una linea che inizia ad unire tutti i puntini.
Dunque, per scoprire cosa ci riserba questa saga non resta che iniziarne la lettura!
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Buona lettura, fate attenzione quando vi muovete nelle tenebre!