Collaborazioni,  Narrativa

Recensione: “Come Acqua” di Roberto Chilosi

Tra rapide insidiose e popoli lontani, Roberto Chilosi dà vita a “Come Acqua“, edito AltreVoci Edizioni. Imbarcatevi con lui in questo viaggio!


“Eravamo noi stessi acqua, vento e sassi del fiume: il fiume ci ha sicuramente parlato, ma ancora non riusciamo a tradurre le sue parole. Abbiamo aperto i nostri sensi a tutta una gamma di emozioni che ci hanno appagato e accresciuto. Poche volte mi è capitato di sentirmi così in sintonia con un luogo.”

-“Come Acqua”; Roberto Chilosi.


Le venature del legno erano quelle della nostra pelle. Gli impetuosi torrenti erano le nostre lacrime, di gioia e dolore. Le cime dei monti erano i nostri occhi.
La natura, il nostro ventre materno.

Agli albori dell’umanità, eravamo un tutt’uno con il mondo che ci circondava. Lui ci ospitava, ci nutriva e ci permetteva di sognare. In cambio, chiedeva solo rispetto, verso di lui e verso ogni altra creatura a cui aveva donato la vita. Noi lo ascoltammo, lo venerammo e pensammo a sopravvivere, accolti in luoghi meravigliosi seppur spesso pericolosi.
Presto, però, smettemmo di apprezzare quello che la Terra ci stava donando.

Iniziammo a scardinare le sue fondamenta, a scavare sempre più in profondità, alla ricerca di incredibili tesori. Ma più scendevamo giù, più ci allontanavamo dalle stelle. Più la luna si oscurava, più noi credevamo di scorgere strabilianti bagliori. Eppure, erano solo riflessi in una pozza stangante.
Stavamo perdendo di vista la nostra vera casa, tramutandola in palazzi di cemento privi di calore. E lo stavamo facendo non solo a discapito del pianeta che ci aveva donato la vita, ma a nostro stesso discapito e non ce ne rendevamo conto.

Nonostante tutto, però, la Terra non ha mai smesso di chiamarci. Tutt’oggi sussurra le sue parole attraverso il vento, urla attraverso il ruggito dei suoi vulcani, cerca di attirare la nostra attenzione e ricordarci che nulla è in realtà mutato.
Perché le venature del legno sono quelle della nostra pelle. Gli impetuosi torrenti sono le nostre lacrime, di gioia e dolore. Le cime dei monti sono i nostri occhi.
La natura è ancora il nostro ventre materno.
Basta saperla ascoltare, come facevamo un tempo, per rendersene conto. Roberto Chilosi, in “Come Acqua” si è trovato spesso molto vicino alle parole del mondo e le ha sentite attraverso lo scorrere meraviglioso, a tratti violento, dell’acqua.

Roberto, nelle cui vene scorrono acqua e avventura

Dettaglio "Come Acqua"
Il suo vero io è l’acqua.

“In canoa, in acqua, mi sentivo protetto, avevo trovato la mia dimensione. Avevo finalmente trovato lo sport che concentrava in sé quello di cui avevo bisogno: l’acqua, l’adrenalina, i viaggi, la natura.”

-“Come Acqua”; Roberto Chilosi.


Nel 1828 nasceva Jules Verne, maestro dei romanzi d’avventura. Nel 1966 nasce Roberto Chilosi, che d’avventura vive il suo cuore.
Sin da bambino ha sempre sentito il richiamo del mondo, sapeva che era lì fuori ad attenderlo e che gli avrebbe riservato incredibili sorprese. Così gli ha dato retta e si è incamminato lungo sentieri tutt’altro che pianeggianti, ma di certo infinitamente entusiasmanti.

Testardo e temerario, non si è mai tirato indietro davanti alle avversità, anche quando rischiava di rimetterci la pelle. Solo cause esterne gli hanno impedito di raggiungere la meta, qualche volta, e pur sapendo che non è dipeso da lui, l’arresa non gli è mai andata giù.
Tanto nei viaggi quanto nelle relazioni umane.

Si dice che chi si sposta continuamente cerca la serenità nei luoghi, quando invece dovrebbe cercarla prima di tutto dentro se stesso. Eppure, per quanto il cattivo andamento di alcune relazioni di Roberto lo abbiano spesso spinto a fiondarsi in una nuova sfida per non pensare, per sentirsi libero almeno per un giorno, la verità è più complessa di così.
Lui, nelle avventure, non ci trova solo mezzi d’evasione. Lui ci trova il suo vero io.
E il suo vero io è l’acqua.

Popoli e luoghi di realtà lontane


“Ho solo confusi ricordi delle rapide, della fatica, della paura dei serpenti e anche del disagio della pioggia continua e battente o della fame cronica che mi teneva sveglio, ma non scorderò mai il sapore di questa mattinata, la sensazione di leggerezza e unità, di fusione con l’ambiente circostante. I colori dei sari delle donne che si avviavano verso i campi per la raccolta del riso, i ragazzini in attesa del bus per andare a scuola che si affollano intorno a me, curiosi, mentre scrivo i miei appunti.”

-“Come Acqua”; Roberto Chilosi.


Lo sport è più che un passatempo.
Fortifica il nostro corpo, lo allena e lo rende sano. Irrobustisce il nostro spirito, sprona il nostro lato pigro a reagire, ad affrontare le sfide e gli ostacoli. E quando quello sport coincide con il cavalcare le correnti dei fiumi con una canoa, ci pone in connessione con la parte più ancestrale di noi stessi.

Attenti a ogni cosa, scrutatori del cielo e del mare, torniamo a sentire la Terra come facevano i nostri più antichi antenati. Solo così evitiamo di perdere il controllo, di trovarci in balia dei mutamenti atmosferici, di restare feriti. O, addirittura, di morire.
E questo Roberto lo sa bene.

Nonostante siano state diverse le volte in cui la natura sembrava reclamarlo a sé, in cui l’acqua si avvinghiava al suo corpo e cercava di inghiottirlo per non sputarlo mai più, lui ha sempre continuato a praticare quell’entusiasmante sport che per lui corrisponde più a uno stile di vita. Tramite esso non solo ha provato l’ebrezza della vera e pura libertà, della totale assenza di confini, ma ha anche incontrato luoghi e popoli tanto distanti da noi quanto vicini al nostro pianeta.

Allontanandosi dalle mete prettamente turistiche, ha assaporato le vere usanze e costumi dei paesi e delle cittadine che visitava. Ha osservato i volti degli abitanti del luogo, ha parlato con loro e beneficiato della loro ospitalità. Talvolta si è sentito sottopressione, scrutato con strani sguardi per via della differenza tra lui – uomo occidentale – e quei popoli. Eppure, anche in quei casi, si è sempre guardato intorno con occhi meravigliati.
Perché la nostra Terra ha davvero tanto da offrirci, prima fra tutte la bellezza della diversità.

“Come Acqua” – un tutt’uno con la parte più ancestrale di se stessi

Libro di Roberto Chilosi "Come Acqua"
“Come Acqua” di Roberto Chilosi in formato digitale.

“A vedere questo popolo nomade, sempre in movimento, mi chiedo se anch’io non abbia un po’ di questo spirito. Sento che per me viaggiare è una necessità, come dovessi seguire anch’io gli spostamenti di qualche strana mandria personale, lungo invisibili sentieri di questo grandioso oceano d’erba e d’acqua che è il nostro pianeta.”

-“Come Acqua”; Roberto Chilosi.


Le onde del mare lambiscono gli scogli, la sabbia, i sassi. Scivolano delicatamente su di loro quando il vento soffia calmo. Grattano ferocemente le loro superfici quando imperversa una tempesta.
Giorno dopo giorno, ora dopo ora, istante dopo istante.
Non si fermano mai e in un eterno ciclo si allontanano dalla riva, ricongiungendosi con i fondali lontani, per poi cambiare rotta e schiantarsi nuovamente sulle coste che avevano abbandonato.
Così è Roberto Chilosi.

Il suo amore per l’acqua, la natura e l’avventura è come un potentissimo magnete. Quando si allontana, lui trascorre attimi monotoni, spesso considerati normali dalla nostra società. Ma puntualmente il magnete ritorna, e allora lui non può fare altro che lasciarsi attrarre e correre là dove batte realmente il suo cuore. Vivere quella che è effettivamente la sua vita, per nulla vicina alla “normalità” sociale.

Salta sulla sua canoa, attraversa il mare a nuoto, affronta le rapide di un fiume. Soffre la fame, la sete, il sonno. Imposta la sua mente sui parametri della pura sopravvivenza, spesso selvaggia. Arriva a ferirsi e a piangere, a disperarsi. Ma, alla fine, giunge a un passo dallo scoprire se stesso.
Il mondo che lo circonda lo accoglie, talvolta per aiutarlo, talvolta per metterlo alla prova. I popoli che incontra gli fanno aprire gli occhi, vedere la realtà sotto un’ottica differente e più genuina. E così, quando alla fine del viaggio è costretto a tornare a “casa”, alla civiltà, si sente un po’ diverso. Ma sa che in una cosa non cambierà mai.
Sa che non smetterà mai di tornare verso l’avventura, perché lui è come le onde del mare.
Perché lui è “Come Acqua”.

Stile di scrittura

Se hai l’animo di un avventuriero ma il corpo di un sedentario, l’autobiografia di Roberto Chilosi è un ottimo mezzo per viaggiare pur restando sul proprio divano. Come dice lui stesso tra le righe della sua opera, però, puoi prepararti quanto vuoi, puoi immaginare, cercare foto e video dei posti che vorresti visitare, ma non sarai mai pronto per quello che ti troverai davvero davanti. La meraviglia che nasce nel tuo cuore mentre ti aggiri tra antiche rovine e immense foreste, mentre affianchi splendidi corsi d’acqua, non è lontanamente paragonabile a quella che provi grazie ai meccanismi della tua mente.

Eppure, i racconti di Roberto sono talmente vividi, talmente sentiti, che in minima parte riesci a percepirli anche tu. Leggendo “Come Acqua” potrai giurare di capire cosa si prova a vivere le sue stesse situazioni, a incontrare popoli lontani e terre straniere. Dormire con un tetto di stelle, al fianco di serpenti o dentro una macchina mentre fuori imperversa la tempesta.

Il libro, non seguendo una trama lineare, può apparire lento da un punto di vista narrativo. Tuttavia, le varie vicende che l’autore ci propone e ci racconta sono sempre entusiasmanti e coinvolgenti. Così, anche saltando da un anno all’altro, riusciamo a scorgere un filo conduttore che tiene unita tutta l’opera. Ossia l’acqua.
Mutevole, pericolosa, placida. L’acqua è avventura e se è l’avventura quella che cercate, “Come Acqua” è un ottimo trampolino da cui lanciarsi verso nuovi orizzonti!

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Buona lettura, che l’acqua del vostro fiume vi possa trasportare verso i corsi più genuini del nostro pianeta.