Recensione: “Siero Nero” di Matteo Kabra Lorenzi
Una vita di musica racchiusa tra le pagine di “Siero Nero” di Matteo Kabra Lorenzi. Pronti a suonare?
“Nell’immediato non avevo memoria di cosa fosse successo. Ad essere onesti, tutt’ora mi sto chiedendo con ingenua e disarmante insistenza come possa essere degenerato tutto così in fretta. Nella mia mente avevo tracciato le linee per una perfetta architettura di sostegno alla mia esistenza, ma evidentemente non avevo tenuto conto della variabile impazzita. Me stesso.”
-“Siero Nero”; Matteo Kabra Lorenzi.
A piccoli passi, c’incamminiamo verso sentieri ignoti.
Per alcuni, sono i propri familiari a tracciarli, aventi già ben in mente la loro meta finale. Altri, invece, costruiscono da soli le proprie strade.
Possono essere larghe, strette, lastricate, asfaltate, piene di buche. Alcune sono vicoli ciechi, senza sbocco. Altre conducono lungo imponenti e lucenti scalinate che ci permettono di salire sempre più su, sempre più in alto. E allora iniziamo a correre, dimentichiamo ciò che ci siamo lasciati alle spalle, le persone che ci hanno aiutato ad arrivare fin lì. Corriamo, corriamo e andiamo talmente veloci che non riusciamo a fermarci in tempo.
Non riusciamo a evitare il burrone alla fine delle scale.
In pochi attimi, tutta la strada che abbiamo percorso si annulla, va in mille pezzi e non resta più traccia di quei gradini dorati. Precipitiamo e allora sì che ci voltiamo indietro. Vediamo la vera faccia di quelle scale scintillanti, marce sotto al loro splendore. Vediamo quella strada piena di dossi che non abbiamo esitato ad abbandonare.
Scorgiamo i volti tristi di chi avrebbe solo voluto restare al nostro fianco ma che noi abbiamo messo da parte.
La forsennata corsa che stavamo facendo non ci pompava sangue nelle vene, non ci ossigenava la mente. Ci stava solo iniettando un “Siero nero” dentro, denso e pericoloso, che goccia dopo goccia ha reso terra bruciata quella che calpestavamo.
E mentre cadiamo inesorabilmente giù, ci chiediamo: “Sono ancora in tempo per cambiare rotta?”
Cura e scintilla: la potenza della musica
“Mi piaceva constatare quanta efficacia avesse la musica nell’abbattere muri e distanze tra le persone, bastava un attimo, una scintilla e tutto si scioglieva grazie a questo incredibile mezzo di comunicazione universale, vera medicina per l’anima e per il cuore.”
-“Siero Nero”; Matteo Kabra Lorenzi.
Culture, tradizioni, idee, lingue. Il mondo ne è pieno.
Così vario nella sua diversità, si manifesta in tutta la sua bellezza. Eppure, talvolta, tutte quelle lingue, tutte quelle parole di cui l’umanità dispone, non bastano. Diventano quasi un limite, una barriera. Pur sapendole usare correttamente, spesso si finisce per non capirsi.
Ma c’è un linguaggio, universale e potente, che supera ogni confine. Permette ai cuori di comunicare senza filtri, alle menti di avvicinarsi, ai sentimenti di manifestarsi. Anch’esso è vario e ha tanti livelli entro cui esprimersi, ma chiunque sa di potersi affidare a lui per essere certo di farsi davvero comprendere.
E quel linguaggio è la musica.
Forte e delicata, sussurrata o vibrante. Le corde del nostro animo risuonano sempre in sua presenza e si lasciano trasportare senza opporre resistenza. Lo fanno per sentirsi felici, per divertirsi. Oppure lo fanno per rendere concreti i loro pensieri e le loro emozioni. Altre volte, lo fanno semplicemente per sentirsi vivi.
E allora la musica canta, gioisce o piange con l’umanità. Salta, ride, trattiene il fiato. Non si stanca mai di noi e noi, lieti di averla come cura e come amante, siamo sempre pronti a ringraziarla.
E chi la musica la suona, allora, cosa percepisce dentro di sé?
Kabra e i “Sesto Elemento”
“Nel chiudere gli occhi pensai a quanto grande fosse quel sentimento di gruppo e di amicizia che ci trovava uniti e quanto potesse essere difficile per qualcuno di esterno capire quel nostro mondo, mentre le tenebre mi avvolgevano e la notte cominciava a scivolarci addosso, mi sorpresi finalmente felice nel profondo.”
-“Siero Nero”; Matteo Kabra Lorenzi.
Introverso, tranquillo, simpatico.
Matteo Lorenzi non amava avere tutti gli sguardi puntati addosso, da ragazzo. Lui, però, gli occhi su qualcosa li teneva fissi eccome. Gli occhi, la mente, il cuore.
Tutto per lui ruotava intorno alla musica.
Amica di una vita, era cresciuto con lei e sempre da lei aveva fatto ritorno quando i sentimenti gli esplodevano nel petto. Che scaturissero da eventi positivi o negativi, erano sempre troppo potenti per restare chiusi lì dentro. Sentivano la necessità di uscire fuori e per farlo si lasciavano condurre per mano proprio dalla musica.
Fu così che, a furia di cantare, suonare e ascoltare, Matteo divenne grande e con lui anche le note che mai lo avevano lasciato. Di volta in volta, esse si erano prestate a essere mero divertimento tra amici, battiti forsennati di emozioni fiammeggianti, lacrime di dolore. Le note musicali avevano segnato lo spartito della vita di quel ragazzo e avevano messo sul suo cammino altre persone come lui.
Alcune tra loro erano entrate e uscite dalla sua vita velocemente, ma non senza lasciar traccia. Altre, invece, si erano radicate lì e avevano fatto nascere delle esperienze musicali uniche per Matteo. Band, concerti, canzoni. Tutto iniziato quasi per scherzo, era poi divenuto una realtà sempre più affermata.
Dall’essere parte e fondatore dei “Sesto Elemento” fino ad acquisire un vero e proprio nome d’arte che attirava le folle, Kabra aveva conosciuto gioie e dolori grazie alla musica.
Ma quando il successo inizia a bussare alla porta, quanto resta immutato e quali valori restano a galla?
“Siero Nero” – tra picchi e declini
“Mi sembrava di vedere una luce accecante davanti a me… un bagliore di gloria e fama illimitata. Ma era solo un faro che confondeva la vista rendendola poco lucida. Mi avvicinavo ad ampie falcate a quel fascio luminescente puntato sui miei occhi, senza poter vedere il baratro che c’era a ridosso.
Siero nero nelle vene.”
-“Siero Nero”; Matteo Kabra Lorenzi.
Dalle prime musicassette, alla nascita dei CD, fino ai moderni lettori musicali, Matteo Lorenzi ha sempre scrutato con occhi sognanti quel mondo fatto di suoni e melodie.
Non c’è stato momento, nella sua vita, lontano dalla musica e dai sussurri che lei riusciva a far penetrare fin dentro al suo cuore. Sincera e fedele, lei è sempre stata pronta ad accoglierlo tra le sue braccia.
Se la voglia di divertirsi regnava sovrana, lei c’era.
Se le pene d’amore gli struggevano l’animo, lei c’era.
E se le cose da dire, i pensieri da gridare, le gioie da vivere erano troppe e troppo potenti per essere espresse a parole, lei c’era.
Anno dopo anno, la strada percorsa da Matteo ha visto passare persone, amici, amanti, musica e canzoni. Ha rischiato di crollare, ma poi si è eretta forte e sicura, è stata curata e si è allungata a dismisura. Non è stata sempre costante, ma costanti sono state alcune figure che mai hanno abbandonato Matteo. Insieme, hanno creato un legame saldo e unico e con esso una band. Anch’essa, come la strada, è cambiata, fino a divenire i “Sesto Elemento”, tanto amati e acclamati.
Eppure, se da un lato crescevano soddisfazioni ed emozioni, dall’altro si radicava sempre più a fondo un liquido denso, corrotto e confuso. Un siero nero, che Matteo – ormai conosciuto come Kabra – ha sottovalutato e, addirittura, assecondato. E più lui si espandeva nelle sue vene, più il successo aumentava, meno divenivano stabili le fondamenta del suo palazzo dorato.
Chi dei due sarebbe caduto per primo?
Stile di scrittura
Quando i discorsi e i gesti non bastano più, ecco che entra in scena la musica. Con la sua delicata potenza, corre lungo ogni fibra del corpo umano, scivola dentro i suoi anfratti più nascosti e dà voce alle sue emozioni. Non è il semplice accostamento di suoni o rumori, ma è il linguaggio dell’anima.
Ecco perché parlarne rendendole giustizia non è mai facile. Si rischia di non esprimerla a dovere, di non sottolineare abbastanza la sua forza evocativa. Ma Matteo Kabra Lorenzi, che la musica non l’ha solo praticata o sentita, ma l’ha vissuta, sa raccontarcela perfettamente.
In un testo dagli spunti autobiografici, l’autore ci accompagna lungo i sentieri che lo hanno formato. Dall’infanzia, all’adolescenza, fino ad arrivare all’età adulta, seguiamo una serie di eventi che dimostrano come le note musicali si siano davvero intrecciate con le fibre del suo corpo. E nonostante in questo testo le pagine che concorrano a farlo sono tante, non ci sentiamo annoiati o schiacciati da quel numero. Anzi, continuiamo ad avanzare curiosi e coinvolti.
La presenza dei testi delle canzoni scritte e composte da Matteo e dai membri del suo gruppo, sono il tocco di completamento che rendono “Siero Nero” una vera e propria opera musicale. Infatti, pur non essendoci elementi interattivi – come i QR Code – che permettano di ascoltare davvero i brani citati, si ha la sensazione di sentire realmente quelle canzoni.
Non vi resta che prestarvi all’ascolto anche voi!
Un tuffo nella musica, negli amori, nelle amicizie, nei sogni di gloria: tutto questo e molto altro in “Siero Nero” di Matteo Kabra Lorenzi. Acquistate la vostra copia su IBS o dal sito di Publistampa Edizioni!
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Buona lettura, che possiate sempre riconoscere il giusto sentiero della vostra vita.