Collaborazioni,  Narrativa

Trimalcione e il mistero di Plinio, recensione libro con rune

Giallo storico "Trimalcione e il mistero di Plinio"
Trimalcione e il mistero di Plinio” di Armando Carravetta, in versione digitale.

Cenere e lapilli piovono e seppelliscono “Trimalcione e il mistero di Plinio”, ma forse non tutto è perduto. All’ombra dell’eruzione, la speranza arde ancora.


Un ottimo naso per gli affari, uno scaltro orecchio per gli intrighi da risolvere e vendere al miglior offerente. È questo che ha condotto alla ricchezza e alla libertà Gaio Pompeo Marcione. Il liberto si gode ora il frutto della sua astuzia, nella sua villa e accanto alla sua famiglia.
Unico cruccio? Il nome dispregiativo che Petronio gli ha affibbiato e che non riesce più a scrollarsi di dosso: Trimalcione. Eppure, ben presto, questo sarà l’ultimo dei suoi pensieri.

È il 79 d. C. e la vita di Trimalcione, insieme a molte altre, viene stravolta.
Da un lato, da un misterioso omicidio che sembra esser legato a un complotto ai danni dell’Imperatore Tito. Dall’altro, da un terribile cataclisma: l’eruzione del Vesuvio, che con la sua cenere e la sua lava distrugge per sempre le città di Ercolano, Pompei e Oplontis.

In un clima apocalittico, Trimalcione è chiamato a render saldo il proprio animo e indagare sulla congiura. Le sue abilità e le sue conoscenze sono l’ideale per fare luce sulla vicenda e agire tempestivamente. È un grande onore per lui porsi in prima linea per salvare l’Imperatore, sa quanti vantaggi potrebbe trarne.

Ma riuscirà a mantenere ferrea la ragione quando tutto intorno imperversa il buio caos scatenato dalle forze della natura?

Associo questo libro alla Runa…

Runa Jera
Jera.

Trimalcione e il mistero di Plinio” soffoca e atterrisce. Scuote i corpi e gli animi, squarciando la terra. Con essa, sogni e speranze. È una caccia al tesoro nell’oscurità, un’impresa impossibile.
Ma è anche nervi saldi, mente lucida e ritrovata fiducia nelle capacità umane.

Gaio Pompeo Marcione, soprannominato con derisione “Trimalcione”, non è più il giovane attivo di un tempo. L’età e la ricchezza lo hanno rammollito, fatto gongolare negli agi e nelle feste. Eppure, quando il suolo trema e dal Vesuvio vengono sputati fuori lava e distruzione, qualcosa in lui si risveglia. E, ancor di più, lo fa quando viene coinvolto nella risoluzione di una morte misteriosa. Morte probabilmente collegata alla congiura contro l’Imperatore Tito.

In un contesto tanto ostile e pericoloso, Trimalcione torna ad essere l’uomo che fu. Le sue abilità riemergono, la sua scaltrezza viene rimessa in moto. Dopo i primi momenti di forte paura, il suo animo si rinforza, e sapendosi al fianco di altrettanti uomini valorosi e intelligenti, Trimalcione non tentenna più.

Ecco perché ho deciso di associare la Runa Jera a questo libro. Essa indica che, passata la crisi, è possibile vedere gli insegnamenti che le esperienze ci hanno portato e che hanno fatto emergere i nostri doni e talenti. Nonostante qui la crisi sia ancora in corso, tutto il resto viene comunque fuori e Trimalcione e i suoi compagni possono affrontare le insidie della loro missione.

Trimalcione e il mistero di Plinio” è un romanzo storico, un giallo dall’ambientazione intrigante e insolita. Scorgere la devastazione dell’eruzione del Vesuvio del 79 d. C. attraverso gli occhi di chi l’ha vissuta, è incredibile. L’autore descrive sapientemente le difficoltà che quel cataclisma comportò. Tuttavia, l’eccessiva presenza di dettagli e di termini storici rallenta il ritmo della narrazione, facendo confondere e, talvolta, perdere il filo del discorso. Per gli appassionati di storia, o per chi è ferrato in materia, l’opera risulterà ottima, mentre gli altri dovranno fare attenzione a non lasciarsi sopraffare dai particolari!

Come sempre, ti invito ad acquistare una copia di “Trimalcione e il mistero di Plinio” su Amazon per ottenere tu stesso un’idea dell’opera. I miei gusti possono cozzare con quelli di un’altra persona, quindi se le mie parole ti hanno comunque incuriosito, approfondisci in prima persona!

Buona lettura, che nel buio possa sempre ardere un frammento di luce.