Una nota nel cuore – prequel, recensione libro con rune
Anni Novanta, tempo di amori e animi ribelli: “Una nota nel cuore – Marta e Joseph” ha inizio proprio lì.
I primi baci, i primi amori, i primi sogni.
All’alba degli anni Novanta, un ragazzo e una ragazza incrociano le loro strade. Sono talmente diversi l’uno dall’altra che sembra difficile credere che qualcosa abbia potuto farli avvicinare. Eppure, in mezzo a tanta diversità, c’è una scintilla dentro di loro che brilla in egual misura. Una scintilla che li fa conoscere.
La musica.
Nelle vene di Joseph scorre proprio lei, la musica. È la sua forza, il suo rifugio dalle difficoltà familiari, dai problemi economici, e da se stesso. La sua timidezza, infatti, si piega davanti al suo desiderio di suonare. Quando lo fa, la paura del pubblico non scompare, eppure c’è una voce in lui che grida più forte e la sovrasta. E quella voce inneggia alla libertà regalata dal seguire la passione che si ama.
Marta è più fortunata di Joseph. È ricca e non deve elemosinare una tastiera o un pianoforte per poter suonare. Tuttavia, la sua è una fortuna effimera. Se da una parte suo padre la appoggia nel suo desiderio di percorrere la strada musicale, sua madre è di altre vedute: il futuro di Marta è stato già scritto dalla sua penna e nulla potrà cambiarlo.
Associo questo libro alla Runa…
“Una nota nel cuore – Marta e Joseph” è feste adolescenziali, tra cotte e primi amori. È voglia di crescere, ed essere liberi. È gioia, tristezza, speranze e incertezze.
“Una nota nel cuore – Marta e Joseph” è la storia di due ragazzi dagli animi pieni di sogni. Un ragazzo e una ragazza, uniti dalla musica e dalla voglia di essere se stessi.
Joseph cerca il coraggio di presentarsi a Marta da molto tempo, ormai. La sua timidezza, insieme alla convinzione di non essere all’altezza della ragazza, però, gli impedisce di fare il passo decisivo. Sarà la musica, quindi, a farlo al posto suo. Perché quando Joseph si esibirà, insicuro e impacciato, Marta non avrà che occhi per lui. O meglio, orecchie. Sarà rapita dalla sua bravura e sarà lei ad avvicinarsi e presentarsi.
La differenza caratteriale tra Joseph e Marta è lampante. L’uno chiuso in se stesso, sempre intento a pensare e pensare prima di agire. L’altra amichevole e più passionale, socievole e popolare. Sono opposti, eppure finiscono per attrarsi.
Ecco perché ho deciso di associare la Runa Wunjo a questo libro. Non tanto per il suo significato più ampio, legato al rapporto che si instaura tra l’Eroe e gli Dei e gli altri Eroi. Quanto a un aspetto specifico di questa Runa: evocare l’immagine dell’armonia che si crea tra opposti che si integrano tra loro. Marta e Joseph fanno proprio questo. Si integrano, mescolano le loro diversità.
Il collante in comune? L’amore per la musica.
Il prequel “Una nota nel cuore – Marta e Joseph” è una lettura leggera e scorrevole, in cui l’ardore adolescenziale s’impadronisce delle pagine. Tra desiderio di ribellarsi ai genitori, a ciò che vogliono imporre per il futuro dei loro figli, e la voglia di vivere pienamente la vita, i protagonisti del libro si mostrano credibili e ben caratterizzati.
Ilaria Mossa utilizza uno stile adatto alla modernità del testo e al suo contesto sociale, esattamente come nel volume successivo dedicato a Rose e Robert. La nota “negativa” di questo prequel, invece, risiede proprio nelle vicende del libro che lo segue, e che è uscito prima. Lì veniamo già a conoscenza dei fatti narrati con Marta e Joseph. Dunque chi, come me, legge il prequel dopo, non ha alcun effetto sorpresa e si domanda a cosa possa servire questa lettura. Tuttavia, leggendo i libri in ordine cronologico, e non di uscita, il prequel può essere apprezzato!
Se le mie parole ti hanno comunque incuriosito, ti invito ad acquistare una copia di “Una nota nel cuore – Marta e Joseph” su Amazon e scoprire anche tu questo prequel!
Buona lettura, che la tua armonia possa non spezzarsi mai.